(Cinematografo.it/Adnkronos) Nikita Mikhalkov, con l'apprezzatissimo 12, spariglia al fotofinish il toto-Leoni della Mostra di Venezia. Nel doppio ruolo di regista e attore del remake de La parola ai giurati di Sidney Lumet, il cineasta russo rimescola le carte di quella che già da qualche giorno appariva una corsa a tre per il Leone d'Oro della 64ma Mostra del Cinema che verrà assegnato domani sera al termine di dieci giorni di proiezioni che, mai come quest'anno, hanno visto sfilare al Lido un numero notevole di star e maestri del cinema. In pole position, apprezzato unanimemente da pubblico e critica, resta Le Graine et le mulet del regista tunisino Abdellatif Kechiche. Ma molto alte sono anche le quotazioni del più "classico" In the Valley of Elah di Paul Haggis e di Lust, Caution di Ang Lee. A questi tre titoli si affianca di diritto proprio il film di Mikhalkov protagonista dell'ultimo giorno del concorso principale della Mostra. Nel gioco di incastri con cui inevitabilmente la giuria presieduta da Zhang Yimou si troverà a fare i conti, dal momento che nessun film puo' ricevere per regolamento più di un premio, se ad una di queste quattro pellicole andrà il Leone d'Oro per il miglior film, gli altri tre si giocheranno uno tra gli altri due premi principali, ovvero il Leone d'Argento per la migliore regia e il Gran premio della Giuria. Ai tre favoriti va aggiunto poi l'outsider Redacted di Brian De Palma. Mentre, seppure molto apprezzato, non sembra avere molte chance per i tre premi principali I'm not There di Todd Haynes.
Quanto alle Coppe Volpi per gli attori e le attrici, in un cartellone che pullula di protagonisti maschili c'è imbarazzo della scelta per il premio alla migliore interpetazione maschile ma in pole position ci sarebbero George Clooney per il film Michael Clayton di Tony Gilroy e la straordinaria performance di Tommy Lee Jones nel film di Haggis (che però se riceverà uno dei premi principali escluderà automaticamente l'attore dalla corsa alla Coppa Volpi). Sarebbe piaciuta moltissimo alla giuria anche la prova di Casey Affleck nel ruolo del 'traditorè in The Assassination of Jesse James by the coward Robert Ford che avrebbe superato nel gradimento dei giurati l'altro protagonista del film, Brad Pitt nei panni di Jesse James. Nel caso venisse premiato, Casey Affleck si troverebbe per una strana coincidenza a ricevere la Coppa Volpi ad un anno di distanza dal più noto fratello Ben che vinse nella scorsa edizione per Hollywoodland di Allen Coulter). Più difficile, pare, sarà vedere premiata l'ottima prova di Jude Law in Sleuth di Kenneth Branagh. Mentre delle chanche potrebbe averle l'attore protagonista di Lust, Caution, Tony Leung, nel caso Ang Lee restasse fuori dai tre premi principali (cosa probabile visto che ha vinto il Leone d'Oro con Brokeback Mountain due anni fa). Per la migliore interpretazione femminile due resterebbero le candidate principali: la cinese Tang Wai per il film di Ang Lee e Kierston Wareing per il film di Ken Loach It's a Free World.... Più in salita sembra la strada di Cate Blanchett, superba interprete en travesti di Bob Dylan in I'm not There. In un'edizione che difficilmente vedrà premiati i tre film italiani del concorso principale (Nessuna qualità agli eroi di Paolo Franchi, Il dolce e l'amaro di Andrea Porporati e L'ora di punta di Vincenzo Marra) le speranze italiane per un posto nel palmares si concentrano su Claudio Noce in lizza per il Leone di Corto Cortissimo con 'Adil e Yusuf. Noce, pluripremiato nel 2005 per il corto Aria (che vinse sia il Nastro d'Argento che il David di Donatello ed ottenne diversi riconoscimenti internazionali), è l'unico italiano tra i 18 registi in concorso nella sezione competitiva dedicata ai cortometraggi ed è anche uno dei tre favoriti insieme ad Alumbramento dello spagnolo Eduardo Chapero-Jackson ed a Fritt Fall della svedese Caroline Cowan.