Un'offerta variegata e capace di soddisfare i cultori del grande schermo, ma anche gli spettatori occasionali, possibilmente con prole al seguito: la proposta di Cinema al MAXXI ritorna a Roma per la seconda edizione con due mesi di proposte. Dal 5 febbraio al 5 aprile la manifestazione, creata dal museo nazionale delle arti del XXI secolo in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma, propone tre sezioni (Extra, Classic e Family) per diversificare gusti ed esigenze.“Stiamo cercando di trasformare quest'istituzione – Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI – in una piattaforma aperta a tutti i linguaggi della creatività contemporanea, tra cui il cinema ha una piena cittadinanza. La ricchezza delle collaborazioni è per noi motivo di grande soddisfazione: lavorando con Istituto Luce Cinecittà, l'Associazione 100autori e Alice nella città abbiamo arricchito il cineclub con incontri con i protagonisti del mondo del cinema, intrecciando e moltiplicando l'offerta culturale in tre giornate (mercoledì, sabato e domenica). Il weekend, infatti, aggiunge una rassegna musicale e si apre ancora di più alle famiglie. Inauguriamo, infine, un corso breve per diventare critici cinematografici curato da Mario Sesti dal titolo “Bella la fotografia, bravi gli interpreti”.Il segmento Extra propone in anteprima film di spessore come Lei di Spike Jonze e 12 anni schiavo di Steve McQueen. Classic propone i grandi capolavori del passato a coppie, legati insieme per affinità o per lontananza, da Monica e il desiderio di Ingmar Bergman a La caduta degli dei di Luchino Visconti, commentati da autori esperti. Family offre una panoramica di pellicole per genitori e figli, precedute da alcuni cortometraggi di Emanuele Luzzati e Giulio Gianini, che spaziano da Le avventure di Fiocco di Neve di Andrès G. Shaer a Tiffany e i tre briganti di Hayo Freitag. La proiezione può essere accompagnata da un aperitivo o una merenda e consente l'accesso al museo a tariffa ridotta entro sette giorni dalla visione del film.La sinergia alla base della rassegna permette di “connettersi con il tessuto produttivo del cinema”, commenta Lamberto Mancini, direttore generale di Fondazione Cinema per Roma, a cui fa eco Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà (che quest'anno festeggia 90 anni): “In Italia mettersi insieme è una delle sfide più difficili”. I risultati parlano chiari: “Abbiamo co-distribuito La grande bellezza ottenendo negli Stati Uniti un aumento del 200% della presenza dei film italiani su territorio americano. Sorrentino arriva in 40 città ed è la prima volta che succede”. “Questa rassegna – commenta Francesco Bruni, presidente Associazione 100autori – è una cosa benedetta che già accade in altre capitali europee”. “Questo programma – spiega Gianluca Giannelli, direttore artistico Alice nella Città – si concede il lusso del tempo di lavorare intorno ad autori legati alla parte immaginifica di tutti noi e si muove tra utopia e nostalgia. Dopo tutto il cinema è avventura, con il sapore della lontananza e la sezione Family apre una finestra in più sulla letteratura per ragazzi”.L'evento, precisa Mauro Sesti, “ha una natura anfibia, metà cineclub e metà cinefestival, con la capacità di formare, in un Paese in cui i film sono assenti dalla scuola secondaria e scomparsi anche dalla tv. La nostra è una cordata virtuosa di cui essere orgogliosi”.