Accolto da un lungo applauso dopo la proiezione per la stampa, Des Hommes et des Dieux di Xavier Beauvois, oggi in Concorso a Cannes, racconta la storia dei monaci di Tibhirine: sette trappisti francesi residenti in Algeria e perfettamente integrati con i musulmani del villaggio adiacente, rapiti nel marzo del 1996 e uccisi due mesi dopo. Un omicidio collettivo ufficialmente attribuito al GIA (Gruppo islamico armato), ma che potrebbe essere opera dell'esercito algerino, stando ai documenti recentemente declassificati dai servizi segreti francesi. "Il punto di forza del film - dice il protagonista Lambert Wilson (Frate Christian, in Concorso anche con il film di Tavernier La princesse de Montpensier, ndr) - è quello di essere utile alla gente, perché mostra l'essenza delle cose, ovvero esseri umani capaci di amare il prossimo al di là di qualsiasi pregiudizio. Non a caso, infatti, con il resto del cast si è sviluppato un vero e proprio rapporto di fratellanza: siamo venuti al Festival come fratelli, non semplicemente come professionisti a presentare un film". Che secondo molti, soprattutto per le forti connessioni con gli attuali scenari mondiali, potrebbe ambire anche alla Palma d'Oro: "Oggi in Francia si discute molto sulla questione del burqa - dice il regista Xavier Beauvois (Premio della Giuria a Cannes nel '95 per N'oublie pas que tu vas mourir, ndr) - e chiunque può rendersi conto di quanto politicamente gli argomenti di natura religiosa finiscano per essere utilizzati solo per raggiungere determinati obiettivi. Quello che spero è che il pubblico entri da subito in sintonia con il passo del film, che si adagia sul ritmo dei monaci e del loro modo di vivere".