Bellissima di Luchino Visconti e Roma città aperta di Roberto Rossellini, Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini e Riso amaro di Giuseppe De Santis, Ladri di biciclette di Vittorio De Sica e La dolce vita di Fellini, Una vita difficile di Dino Risi e Salvatore Giuliano di Francesco Rosi. Questi i primi otto titoli della nostra storia "da salvare", scelti da un comitato di dieci esperti (coordinato da Fabio Ferzetti e composto da Gianni Amelio, Gian Piero Brunetta, Giovanni De Luna, Gianluca Farinelli, Giovanna Griffagnini, Paolo Mereghetti, Morando Morandini, Domenico Starnone e Sergio Toffetti) che ha messo a punto una lista dei primi cento film imprescindibili del nostro cinema, scelti in un arco di tempo che va dal 1942 al 1978, dall'alba del Neorealismo agli anni di piombo. L'iniziativa "100 + 1, Cento film e un paese, l'Italia", lanciata durante le Giornate degli Autori nel 2006 alla Mostra del Cinema di Venezia, viene ora presentata - giovedì 28 febbraio a Roma - in un convegno che metterà a fuoco le diverse facce del problema: i criteri storici, culturali e didattici adottati per scegliere i film; i precedenti, in Italia e all'estero; i possibili canali e modelli di diffusione del cinema nelle scuole; il ruolo delle tv e dell'home video; la gestione dei diritti d'autore. Percorso della memoria e della coscienza collettiva di tutto un Paese, i cento film - da far vedere, da studiare nelle scuole e da riproporre attraverso i vari canali e le sedi alle quali è affidata la missione di mantenere in vita la cultura e l'identità italiana - dovranno essere "custoditi", "restaurati" e "protetti", propriop come si fa con i beni culturali.