Forse è il jet lag, o l'agente troppo protettiva, sta di fatto che Reese Witherspoon, a Londra per l'anteprima di Tutti insieme inevitabilmente mormora poche parole. Poi si lascia prendere dall'entusiasmo: la commedia a sfondo natalizio, distribuita dalla Warner, da oggi nelle nostre sale, è andata molto bene al box office in Usa e non solo, oltre 150 milioni di dollari, il doppio di quanto è costata.
Smentite le voci di screzi tra lei e Vince Vaughn, l'unica difficoltà, spiega, è stata "essere alla sua altezza. Lui è 1,98 e io sono 1,58. Seth (Gordon, il regista ndr) non riusciva ad abbassarlo. Abbiamo provato anche a fargli togliere le scarpe. E' stata un'impresa riprenderci insieme, pensate farci baciare! Però alla fine ce l'abbiamo fatta. Anche la scena del ballo non è stata semplice: ero praticamente sospesa nell'aria per poter figurare nella stessa inquadratura…".
Ride la minuta e spigolosa trentunenne, che secondo le stime dell'Hollywood Reporter è la più pagata delle star femminili americane, con un cachet che oscilla tra i 15 e i 20 milioni di dollari (seconda la Jolie, terza Cameron Diaz). In patria è un'icona, per gli studios l'alter ego di Will Smith: il suo nome assicura quasi sempre incassi milionari. Pur affacciandosi al cinema nel '91 ( ma ha incominciato a sette anni a fare spot per bambini), è solo nel 2001 che esplode, legando faccia e carriera a commedie brillanti che la rendono la "nuova fidanzata d'America", proprio come era accaduto a Meg Ryan circa un decennio prima. Ecco quindi La rivincita delle bionde, Una bionda in carriera, Tutta colpa dell'amore, e infine l'incoronazione, per Quando l'amore brucia l'anima, film drammatico sul musicista Johnny Cash, Reese vince l'Oscar come attrice protagonista.
Intelligente, non priva di fascino anche se distante dai canoni hollywoodiani, abile nella scelta di ruoli che le vanno a pennello, la bionda in miniatura, ha due figli ed è legata sentimentalmente a Jake Gyllenhall (ha divorziato nel 2006 da Ryan Phillipe). E, assicura, del tutto impreparata a un'esperienza come quella di Tutti insieme inevitabilmente: una, anzi due, famiglie straripanti. "Non ricordo episodi così traumatici – scherza - se non quando a sette anni ho scoperto che Babbo Natale non esisteva". La trama è semplice: bloccati all'aeroporto di San Francisco a causa di un'ondata di nebbia, Brad e Kate stanno per vivere l'avventura meno esaltante della loro vita: quattro Natali in un giorno. Le feste incominciano con un incontro-scontro nella casa in cui lui è cresciuto, il padre Howard, interpretato da Robert Duvall, è uno scapolo felicemente incallito da quando la madre di Brad (Sissy Spacek) se ne è andata 20 anni fa, i fratelli sono bambinoni che amano darsele (e soprattutto dargliele) di santa ragione… E la situazione di Kate non è migliore (c'è un grandissimo Jon Voight).
"La famiglia – continua – è una cosa meravigliosa però può essere molto faticosa, soprattutto per chi non ne fa parte… So che posso sembrare banale ma mi sento fortunata: ho un lavoro che adoro, due bambini fantastici, sono felice …". In altre parole: il segreto del successo di Reese Witherspoon.