Una "robba esaggerata". Il commento in romano di Christian De Sica tradisce la soddisfazione per il folgorante debutto di Natale in crociera: un parziale di 3,853.997 milioni di euro al primo weekend che, su poco più di due terzi delle sale Cinetel, già basta però a superare l'esordio totalizzato lo scorso anno da Natale a New York e a staccare di oltre un milione il diretto concorrente di questa stagione: "Una moglie bellissima di Pieraccioni metteva paura, perché i suoi film totalizzano sempre grandissimi numeri - prosegue De Sica -. La nostra partenza è però stata pazzesca. Un successo che non fa bene solo a noi, ma a tutto il cinema italiano. Darà nuovo slancio a produttori, esercenti e distributori per scomettere su nuovi registi e nuovi titoli, anche sperimentali e d'autore".
Il sorpasso di Natale a New York, al debutto nel 2006 con 3.5 milioni di euro, per poi chiudere la stagione con oltre 26, autorizza a prevedere per quest'anno cifre ancora superiori: "Parte del merito - commenta il regista Neri Parenti - lo dobbiamo sicuramente alla partecipazione di Michelle Hunziker e Aida Yespica. Due new entry importanti, che hanno incuriosito il pubblico". Il successo annunciato di Natale in crociera non fa che confermare una tradizione, ormai consolidata da un quarto di secolo: "La vera sorpresa - dice De Sica - è l'affetto dei giovanissimi. Ragazzi dell'età dei miei figli, che mi mandano messaggini e suonano al citofono, per farmi i complimenti e dirmi che andranno a vedere il film. Alla mia età, e dopo quasi 25 anni film di Natale, esercitare ancora un simile appeal è davvero una grandissima soddisfazione".
Principale merito di questo successo è nell'interpretazione dell'attore lo straordinario affetto del pubblico: "Quando per strada ti fermano e chiamano "ciao zio", oppure come a Roma ti baciano e salutano, dicendo "Bella, Crì" è una cosa che va al di là dell'essere un bravo attore. Sono manifestazioni d'affetto che ho visto riservare soltanto a mio padre e a Totò. Una cosa che mi riempie di gioia, soprattutto perché arriva dai giorvani e dai giovanissimi: il nostro target principale spazia dai 15 ai 30 anni". Numeri e manifestazioni che sembrano col tempo aver fatto breccia anche nello scetticismo dei critici: "All'anteprima Tullio Kezich mi ha chiamato "benefattore d'Italia". Negli anni anche i giornalisti stanno cominciando a capire. I nostri film sono uno specchio della borghesia italiana molto più preciso di tanti prodotti autoriali".