(Cinematografo.it/Adnkronos) - La spia russa Anna Chapman sarebbe stata scelta come nuova Bondgirl. Lo rende noto il quotidiano Moscow News citanto fonti vicine alla giovane donna che, dopo essere stata arrestata a New York lo scorso anno e rimpatriata a Mosca, è diventata una star della televisione russa, consulente finanziaria e candidata alla Duma di stato alle elezioni del prossimo dicembre per il partito putiniano di Russia Unita.
Notizia vera, autopromozione della spregiudicata 29enne Chapman, o pesce d'aprile, rimane il fatto che la trama del nuovo episodio 007 , ricalca alcuni elementi della vicenda personale della donna. Tratto dal romanzo di Ian Fleming 007 in New York, il film, per il momento noto solo come Bond 23, mette in scena una spia russa con i capelli rossi, amante di un agente dell'MI6 ignaro della sua vera identità: Alina Kalashnikova, nome in codice Ak-47, proprio come il fucile mitragliatore più esportato al mondo.
Le riprese inizieranno il prossimo novembre. Il registra sarà Sam Mendes, sceneggiatori Neil Purvis e Robert Wade. James Bond sarà impersonato da Daniel Craig, e Judi Dench sarà di nuovo il suo capo, M. Ralph Mendes, ma la notizia non è confermata, si precisa, sarebbe stato scelto da Mendes per fare la parte dello Smersh (il controspionaggio dell'armata rossa reso noto al mondo da Ian Fleming) Vladislav Volkov, e che dovrebbe assomigliare al premier russo Vladimir Putin, ex agente del KGB e direttore dell'FSB.
La smoking gun che sembra indicare la burla, è quello del visto per gli Stati Uniti necessario a Chapman per girare le scene del film a New York. La questione delicata della richiesta di un nuovo visto - Chapman lo scorso anno è stata espulsa dagli Stati Uniti - viene affrontata "ai massimi livelli" del governo russo, spiegano fonti dell'industria cinematografica.
Ma non solo: la Fond Servis Bank per cui Chapman è consulente potrebbe cofinanziare la produzione del film. E il Presidente Dmitry Medvedev sarebbe favorevole alla partecipazione di Chapman al film, spiegano fonti del Cremlino, in quanto aiuto al reset delle relazioni fra Russia e Stati Uniti, Putin e i suoi siloviki no, così come esponenti del Partito comunista. Se è pesce d'aprile, è anche satira politica.