"La sfida più importante è stata quella di trasformare in 3D la leggerezza e la ricchezza di un design in 2D di un prodotto di grande successo, trasmesso in oltre 130 paesi, cercando di mantenere inalterato il messaggio centrale ma arricchendolo dal punto di vista grafico ed estetico". Così Iginio Straffi, creatore della celebre serie tv a cartoni animati, Winx Club, ora sceneggiatore, produttore e regista dell'omonimo film per il grande schermo, presenta il suo "fiore all'occhiello", nelle sale italiane dal 30 novembre in oltre 600 copie per 01 distribution. Prodotto dalla Rainbow CGI - fondata dallo stesso Straffi ed operativa dal marzo 2006 - in collaborazione con Rai Fiction con un budget totale di circa 22 milioni di euro, Winx Club - Il segreto del regno perduto racconta la storia di Bloom, fata della fiamma del Drago, chiamata a riportare in vita il regno di Domino, ostaggio delle forze del male. Insieme alle fedeli amiche del Winx Club - Flora, Stella, Aisha, Musa e Tecna - Bloom dovrà addentrarsi negli abissi della dimensione oscura, sconfiggere il male assoluto ed incontrare finalmente i suoi veri genitori, imprigionati da oltre sedici anni. "E' stato uno sforzo notevole per tutti - dice ancora Straffi - ma non potevamo mancare l'appuntamento con il Natale e non regalare agli affezionati della serie tv questo film: non una commedia - come nella tradizione dell'ancora inarrivabile Pixar - ma un fantasy/action/romance che potrà coinvolgere sia i bambini sia i genitori che li accompagneranno in sala". Circa 400, tra animatori, coloritori, programmatori ed altro personale tecnico ed artistico, la Rainbow CGI si è avvalsa anche di esperti e talenti d'oltreoceano per realizzare quello che, a tutt'oggi, si propone come primo modello d'animazione made in Italy di massiccia esportazione: "Abbiamo già chiuso i contratti di distribuzione del film in quasi tutta Europa (solo in Francia uscirà in 700 copie), in Asia e Medio Oriente e attendiamo i risultati del box office italiano per studiare una strategia d'investimento negli Stati Uniti e in Gran Bretagna", dice il produttore esecutivo Joanne Lee. "In America il fenomeno della serie tv non ha ancora avuto grande seguito - spiega Straffi - perché il fashion e lo stile dei nostri personaggi è forse troppo raffinato per il target di riferimento, bambine e adolescenti che hanno un concetto della moda ben diverso dalle coetanee europee, anche se comunque gli ascolti fatti registrare da Fox e Cartoon Network non sono niente male". Fenomeno prima televisivo, poi di merchandising, il brand Winx  è tra i prodotti più venduti non solo sul territorio nazionale, aiutato in larghissima parte proprio dal look delle fatine protagoniste: "Ovviamente l'aspetto estetico, l'involucro delle Winx è stato il traino con il quale siamo riusciti a fare presa sulle ragazzine - dice ancora il regista/produttore -. Ma abbiamo avuto molti scrupoli nel realizzare sia i personaggi che le storie, soffermandoci con forza non tanto sui dettagli dei vestiti o del look, ma sul messaggio che, prima la serie, oggi il film, deve essere veicolato: onestà, solidarietà verso gli altri e il senso dell'amicizia, il credere in se stessi e nelle proprie capacità perché solo così sarà possibile realizzare i propri sogni e vincere". Concetto che lo stesso Straffi e la Rainbow devono aver fatto proprio, considerando che è già in pre-produzione il sequel di questo film (e in cantiere anche il terzo episodio) e che, all'inizio del 2008, arriverà in Tv un altro cartone animato "originale ed innovativo", Huntik, 26 episodi concepiti questa volta per un pubblico composto "più da maschietti che da femminucce".