La richiesta del ministro Franceschini di trovare una formula di incentivazione allo spettacolo in sala simile a quella sperimentata con la domenica ai musei è stata parzialmente accolta dall'Anica, e non poteva essere diversamente con un disegno di legge sul cinema in discussione in Senato e quattrocento milioni di euro di finanziamenti annui in ballo, separati dal FUS: "E' chiaro che non sarebbe stato possibile replicare la domenica gratis ai cinema, per i costi di gestione che l'esercizio ha e perché la domenica è uno dei giorni di massima affluenza - ha spiegato da Riccione, dove sono in corso le giornate professionali di Ciné, il presidente della sezione distributori dell'Anica Andrea Occhipinti -. Siamo arrivati a un compromesso: da settembre partiremo con il mercoledì gratis al cinema: ogni secondo mercoledì del mese, da settembre a dicembre, il biglietto costerà appena due euro. Ovviamente questo preclude al bis dei Cinema Days".

Insieme agli altri rappresentanti dell'associazione dei produttori - Richard Borg e Francesca Cima - Occhipinti si è detto "soddisfatto" del disegno di legge sul cinema così come è stato concepito, auspicando un veloce iter parlamentare per la sua approvazione: "In Italia con la volatilità dei governi non si sa mai", ha affermato Occhipinti.

Che si è detto preoccupato semmai a proposito del conclamato handicap della stagionalità del paese nel contesto dell'Unione Europea: "Nessuno si sognerebbe mai di raggiungere i livelli di Gran Bretagna, Francia e Germania - ha detto Occhipinti - ma l'Italia è indietro anche nei confronti della Spagna, che non ha un clima diversa dal nostro: eppure la nostra quota di mercato in estate raggiunge a stento il 12%, mentre da loro si viaggia intorno al 27%. Evidentemente è anche una questione di offerta: mancano i blockbuster e i grandi film d'animazione".