(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Rodney arriva dalla provincia in una grossa città per inseguire un sogno e incontrare il suo mito, come ho fatto io quando sono andato a Milano per incontrare Claudio Cecchetto, il 'padre' dei miei artisti preferiti". A parlare è il cantante DJ Francesco che presta la propria voce al protagonista di Robots, il nuovo film d'animazione della 20th Century Fox diretto da Chris Wedge, lo stesso regista dell'Era glaciale. "Questa storia è come il mio primo singolo, La canzone del Capitano, naturale, diretta e divertente, così come sono i bambini. Da grandi si trovano troppe barriere ed è per questo che voglio restare bambino, per stupirmi ed emozionarmi sempre come se fosse la prima volta". Già campione d'incassi in Usa, il cartoon è ambientato in un mondo interamente popolato da robot e racconta la storia di Rodney, un aspirante inventore che lascia la famiglia e il suo piccolo villaggio alla volta di Robot City, dove spera di conoscere il leggendario Bigweld, l'unico in grado di aiutarlo a realizzare le sue aspirazioni. "Quando sono tornato dall'Isola dei Famosi, Claudio Cecchetto mi ha detto che c'era un cartone animato da doppiare - spiega il cantante -. Mi sono chiesto come fosse possibile: sono dislessico, parlo milanese e ho una serie di accenti strani. Ma alla Fox mi hanno detto che somigliavo fisicamente al protagonista ed è vero". Quanto alle difficoltà incontrate nel doppiaggio DJ Francesco non nasconde di aver avuto dei "problemi con l'intonazione, con le vocali aperte e chiuse, ma io non sono un doppiatore, sono stati gli altri personaggi a dare l'anima vocale al film. La mia più grande passione resta la musica". Nei prossimi giorni il cantante sarà impegnato con l'uscita del suo nuovo album, Il mondo di Francesca, prevista per il 15 aprile e alla quale seguirà il tour. "L'album è pronto - spiega - ci sono brani diversi rispetto a quelli di Bella di Padella, un disco irripetibile, e ci sarà anche una cover di un grande artista che stimo molto". E a proposito della crisi del mondo della musica dice:  "Il problema esiste - spiega -. Io sono il primo a scaricare da Internet di tutto. Lo sharing di mp3 va bene, ma se qualcosa piace la si dovrebbe poi acquistare nel rispetto di chi l'ha creata. Credo che la crisi non sia dovuta solo a questo, i cd sono morti come supporti. Meglio avere 70 mila brani in un lettore mp3 che la casa piena di cd".