“Ho voluto raccontare la semplicità di una storia d’amore che si collega a tutte quelle storie che solo l’opera lirica riesce a narrare”, così Christian De Mattheis parla della sua opera prima intitolata Un amore così grande, proprio come lo storico brano del repertorio della musica italiana scritto da Guido Maria Ferilli e cantato da Mario Del Monaco nel lontano 1976 e ovviamente presente nella pellicola. 

Al centro di questa commedia sentimentale infatti, proprio come da titolo, c’è la musica, quella lirica con La Bohème di Puccini in primis, ma soprattutto quella de Il volo, che debuttano al cinema in questa specie di musicarello in versione moderna e che saranno in qualche modo gli angeli custodi del protagonista, interpretato da Giuseppe Maggio.

“All’inizio volevo coinvolgere in questo progetto il cantante Marco Mengoni perché piace molto ai giovani, ma non aveva nulla a che fare con il mondo della lirica quindi ho preferito questi tre artisti- Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble- che con Grande amore hanno vinto il Festival di Sanremo nel 2015 e che tra l’altro hanno davvero tantissimi fan”, racconta Michele Calì che ha prodotto questo film insieme a Federica Andreoli. E De Mattheis aggiunge: “Non abbiamo voluto farli recitare più di tanto, volevamo farli essere il più naturali possibile”.

Saranno proprio i ragazzi de Il volo a sostenere il protagonista Vladimir, un cantante di strada russo di origine italiana, e a dargli la possibilità di emergere e di esprimere il proprio talento musicale sul palcoscenico dell’Arena di Verona. Ma a dargli coraggio sarà soprattutto Veronica (interpretata da Francesca Loy per la prima volta sul grande schermo), una giovane ragazza veronese che fa la guida turistica e di cui lui si innamorerà. Ad ostacolare questo amore ci sarà la nonna di lei (Fioretta Mari) contraria al fidanzamento di sua nipote con un artista di strada. Un ruolo importante nel film lo avranno anche il padre di Vladimir (Franco Castellano), la madre (Daniela Giordano) e la sua insegnante di lirica (Eleonora Brown).

“Ho accostato il percorso di formazione dell’eroe giocando anche con gli elementi di Romeo e Giulietta e con un pizzico di melodramma accentuato. Ci sono tanti tipi d’amore nel film come quello della madre per il figlio, quello verso il padre e così via”, dice il regista, che ha ambientato la storia, aldilà di una piccola parte girata a San Pietroburgo, interamente nella leggendaria città degli innamorati, facendo rivivere in qualche modo l’eterna storia d’amore tra i due sfortunati amanti, ma con un finale migliore.

Questo film, incentrato sul mondo della lirica, parla anche di come sostenere il talento: “Penso a tutti i giovani costretti ad andare fuori dall’Italia. Non c’è danno peggiore che far morire i talenti”, dice Daniela Giordano. E il regista: “Nella storia c’è un elemento da fiaba: quando il manager passa in piazza e scopre il dono musicale che ha Vladimir. Raramente succede. Ma anche a me è successo con questo film e si è avverato un sogno. Quindi probabilmente le favole esistono”.

Infine interviene il compositore Ferilli: “Ero giovane quando scrissi quella canzone e cercavo di affermare la nostra musica e la nostra italianità nel mondo. Mi auguro di riuscire a scrivere ancora cose belle”.

Un amore così grande uscirà nelle sale distribuito in cento copie da Medusa il 20 settembre.