15 minuti, tra film e making of, in anteprima mondiale al Festival di Roma: è l'attesissimo Twilight di Catherine Hardwicke, adattamento della serie bestseller di Stephenie Meyer, moderna storia d'amore tra la teenager Bella (Kristen Stewart, già in Panic Room e Into the Wild) e il vampiro Edward (Robert Pattinson), che solo negli Usa ha conquistato 5 milioni e mezzo di lettori. In uscita con Eagle Pictures il 21 novembre, Twilight è stato per la Hardwicke "una sfida molto impegnativa: difficile condensare le 500 pagine del libro, e aggiungervi action". Un action ben rappresentata nell'antipasto romano, che, oltre alla presentazione dell'italiana Bella alla famiglia di vampiri di Edward, vede il volo tra gli alberi dell'Olympic Rain Forest dei due innamorati, e lo scontro tra Edward e il vampiro malvagio James (Cam Gigandet), ottimamente coreografato dal regista della seconda unità Andy Cheng, grazie alla tecnologia cinese. "Sono rimasto sorpreso - dice Pattinson - da tutta questa azione: difficile lavorare appeso a un cavo, non sono uno stuntman".
Entrando nel personaggio, "i continui cambi di umore di Edward - dice Pattinson - mi hanno affascinato: per 80 anni non aveva mai provato amore e passione, e poi viene travolto da Bella. Comunque, anche io cambio umore molto facilmente", mentre per la Stewart "Bella ci dà il punto di vista della storia, è facile identificarsi con lei: una ragazza solitaria e razionale, con i piedi per terra, fino a quando non incontra Edward. Ci ho messo anche i miei sentimenti, di cert,o una passione come la sua è possibile solo se ti apri completamente".
Sul tema dell'amore umano-vampiro, la Hardwicke dice di essersi "vista tutti i classici, ma senza omaggiarne alcuno. Questo è un film molto diverso: sono vampiri diurni, le buie strade di Londra sono sostituite dalla foresta. Inoltre, non ho nemmeno la tv, e non ho mai visto Buffy - L'ammazzavampiri: i miei film nascono dall'interno, non da suggestioni esterne". Analogamente, Pattinson e la Stewart non tradiscono ansie da prestazione per l'enorme seguito della saga firmata dalla Meyer: "Irrilevanti le attese ed esigenze dei fan per il mio lavoro" dice il primo, mentre per la collega "se considerassimo tutte queste aspettative, non potremmo muovere un dito".
Il sequel non è ancora in cantiere - "Vediamo prima come va Twilight", dice la Hardwicke -, dovesse concretizzarsi Pattinson bisserebbe "se Edward diventasse più cupo, con pulsioni suicide", mentre la Stewart rivela: "Voglio essere onesta, finite le riprese di Twilight volevo staccarmi di dosso il mio personaggio, per cui gli altri tre libri nemmeno li ho letti".