Il mondo del cinema e della politica si sono incontrati oggi, alla Camera dei Deputati, per la presentazione del volume Il mercante e l'artista. Per un nuovo sostegno pubblico al cinema: la via italiana al tax-shelter, una guida operativa al sistema di incentivi fiscali alla produzione cinematografica introdotto di recente in Italia grazie all'iniziativa bipartisan dei parlamentari Gabriella Carlucci e Willer Bordon e al supporto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi. Il loro impegno congiunto ha salvato la norma sul tax-shelter dai tagli del nuovo Governo, ripristinandola nei decreti attuativi del dicastero guidato da Bondi. Secondo il Ministro si tratta del primo passo  verso un "sistema di sostegno al cinema moderno, capace di creare anche in Italia uno zoccolo duro di imprenditori indipendenti, in grado di competere con i colossi europei e internazionali". L'investimento privato, avverte Bondi, non deve però sostituirsi allo Stato, per questo è necessaria "un'agenzia nazionale del cinema sul modello del Centre National de la Cinématographie", che accorpi tutti gli attuali istituti di sostegno e promozione del cinema in un unico organo. Per Gabriella Carlucci e Willer Bordon, il tax-shelter  costituisce un punto di svolta nella mentalità assistenzialista e discrezionale che finora ha guidato il finanziamento pubblico alla cultura e allo spettacolo. Le varie esperienze europee dimostrano come sia possibile un sostegno al cinema svincolato dalla politica e dai suoi potentati. Gli incentivi fiscali, dichiara la Responsabile di Forza Italia per la Cultura, sono l'unica via verso un "cinema libero, forte e pluralista".
Generale l'approvazione degli esponenti del mondo del cinema e della produzione intervenuti all'incontro. Per Luigi Abete, Presidente di Cinecittà Studios e di Bnl, "il tax-shelter consentirà alle piccole imprese di dirottare gli investimenti dal settore dei beni materiali a quello, molto più rischioso, dei beni immateriali". Riguardo alla necessità di sganciare il cinema dalla politica, Michele Placido ha poi ricordato che "ai ragazzi di oggi non interessa fare cinema di destra o di sinistra, ma fare il cinema. Qualcuno dirà che è un peccato, ma questa è la realtà". Cauto il commento di Giancarlo Giannini, secondo cui "gli sgravi fiscali avranno senso solo se indirizzati, appunto, ai giovani e ai loro progetti". Una preoccupazione condivisa da Riccardo Tozzi, che comunque esprime soddisfazione per il "provvedimento uscito da questa carambola bipartisan, anche grazie all'impegno unitario dei produttori". "Il tax-shelter - dichiara il Presidente di Cattaleya e vice dell'Anica - avrà un impatto forte in termini di quantità e di qualità, a patto, però, che il contributo dei privati non sia assorbito da quei film che già hanno grosse potenzialità sul mercato". Una posizione che non sembra condivisa dal produttore Angelo Barbagallo, secondo cui il vantaggio del nuovo sistema consisterà invece nel dare maggiore autonomia alle produzioni già forti, liberando così i fondi pubblici, da destinare a innovazione e sviluppo.