"In questi due anni ho potuto verificare in giro per il mondo quale profonda impronta abbiano lasciato i decenni d'oro del cinema italiano, offrendo ritratti del nostro Paese non sempre edulcorati. Il cinema, per questo, deve essere fattore costitutivo della nostra identità e oggi voi sapete bene che cosa possa significare raccogliere questa eredità". Questo il messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai registi, attori, produttori e tecnici intervenuti in mattinata al Quirinale per il consueto incontro dei candidati ai David di Donatello (cerimonia di premiazione questa sera all'Auditorium della Conciliazione, con differita televisiva su RaiDue prevista alle ore 22.55) con il Capo dello Stato, che ha voluto ringraziare tutti i presenti "per la permanente vitalità del cinema italiano, data dalla straordinaria pluralità di talenti e competenze che intervengono alla realizzazione di un film, opera collettiva frutto di un concorso che talvolta ha del miracoloso", Gian Luigi Rondi, Presidente dell'Ente David di Donatello, "per il suo indefettibile impegno", e Francesco Rutelli, Ministro per i Beni Culturali e Vicepremier uscente, "per quello che ha fatto in questi due anni". Proprio Rutelli, dopo aver ricordato i risultati straordinari fatti registrare dal cinema italiano nel 2007 ("115 milioni di biglietti venduti, non accadeva da 20 anni che il box office nostrano superasse il 30% e merito di questo è anche da ascrivere agli sforzi fatti per accrescere di quasi il doppio le risorse destinate al Fondo dello Spettacolo"), si è augurato che nella prossima legislatura "il governo riesca a mantenere gli impegni presi a favore del FUS, per il quale dovrebbero essere stanziati circa 560 milioni di euro". Augurio che ovviamente non lascia indifferenti i diretti interessati, tra i quali Nanni Moretti, candidato come miglior attore e miglior sceneggiatore per Caos calmo di Antonello Grimaldi, film che ha ottenuto il maggior numero di nomination (18): "Il cinema deve essere sostenuto, magari aumentando il numero delle sale sul territorio nazionale. Non è un caso se oggi, tra le opere che concorrono alla vittoria dei David come miglior film, ci sia anche Il vento fa il suo giro, autoprodotto e autodistribuito, rimasto in programmazione per qualcosa come dieci mesi in un cinema di Milano". Ed è lo stesso Giorgio Diritti, candidato come produttore, sceneggiatore, regista esordiente e montatore ad augurarsi che "l'avvento del Vento nelle cinquine possa rappresentare l'apertura di un nuovo corso per il cinema indipendente italiano, lontano da alcune logiche che per molto tempo hanno costretto il cinema d'autore a non trovare la meritata visibilità". A contendergli la vittoria, almeno in un paio di categorie, La ragazza del lago di Andrea Molaioli (in cinquina sia come Miglior regista che Miglior regista esordiente), film forte di 15 candidature, tra cui quella per Miglior attore (Toni Servillo, accolto con un'ovazione da tutti i presenti), Miglior attore non protagonista (Fabrizio Gifuni) e Miglior produttore (Nicola Giuliano e Francesca Cima per Indigo Film): "E' già un grande riconoscimento essere qui - dice Molaioli - e per questa sera non so cosa pensare: il film è già stato premiato dall'affetto del pubblico e da tutti coloro i quali hanno deciso di inserirlo nelle cinquine dei David". Sul film di Diritti, poi, Andrea Molaioli spiega: "Le candidature de Il vento fa il suo giro rappresentano un bellissimo segnale, soprattutto perché meritate, ma non si deve commettere l'errore da qui in avanti di prenderlo come modello, confidando nel rischiosissimo luogo comune che per fare ottimi film non occorrano adeguati mezzi produttivi". Candidature, favoriti, votazioni: i David di Donatello arrivano pochi giorni dopo il recente "election day" italiano: "Mi ha sorpreso più di ogni altra cosa il fatto che gli analisti e i vari commentatori politici non abbiano saputo percepire quale fosse l'aria che tirava", dice Nanni Moretti, che qualche giorno prima del voto aveva fatto un appello contro l'astensionismo. Antonio Albanese, candidato come Miglior attore protagonista per Giorni e nuvole di Silvio Soldini (altro film con 15 nomination) e tra qualche giorno sul set del nuovo film di Francesca Archibugi, al fianco di Kim Rossi Stuart (in corsa nella stessa categoria per l'interpretazione in Piano, solo di Riccardo Milani), dice invece che "adesso bisogna rimboccarsi le maniche, perché la sinistra non è mai stata tanto lontana dalla gente come oggi".

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