In programma tra mercoledì 9 e martedì 15 marzo a Gorizia la 23^ edizione di FilmForum Festival: sette intense giornate di proiezioni, incontri con esperti e personalità di fama internazionale, convegni, workshop, pubblicazioni ed eventi intorno al cinema, dalle origini ai nuovi media. L’edizione 2016 - coordinata dal professor Leonardo Quaresima e dal ricercatore Federico Zecca - conferma la sua originalissima formula che intercetta pubblico ed esperti nel segno della valorizzazione della cultura cinematografica, indagando i rapporti fra cinema e arti visive contemporanee, oltre alla nuova frontiera del post cinema (videogame, animazione, fumetto), la scena dei porn studies e il film heritage, ovvero la preservazione del patrimonio cinematografico. FilmForum Festival assegnerà, anche quest’anno, i prestigiosi Limina Award per il miglior libro di cinema nazionale e per il miglior libro di cinema internazionale.

Il festival si apre mercoledì 9 marzo nel segno del grande Convegno internazionale dedicato a Una storia del cinema senza nomi, dove alcuni tra i massimi studiosi del panorama internazionale esporranno i risultati di un ambizioso progetto di rivisitazione della Storia del Cinema inaugurato già nella scorsa edizione. Attesi gli interventi di Pierre Bayard, autore e docente di letteratura francese all’Università di Parigi, noto per il bestseller Come parlare di un libro senza averlo mai letto (edito in Italia da Excelsior nel 2006) e il filosofo Maurizio Ferraris, autore di un testo fondamentale del pensiero contemporaneo come il Manifesto del Nuovo Realismo.

Tema portante del festival un argomento di stretta attualità: Bodifications – Mapping the Body in Media Culture, per capire come media e tecnologie cambiano il modo in cui guardiamo al nostro corpo, influenzando la percezione nell’immaginario culturale e la conoscenza medico-scientifica fino a trasformare il nostro aspetto fisico.

Nella prima serata di proiezioni (mercoledì 9 marzo) atteso il regista britannico Kevin Brownlow, premio Oscar alla carriera nel 2011, con le sue Hollywood Series, serie televisiva documentaria del 1980 narrata dal celebre attore James Mason

Tra i protagonisti anche i cineasti sperimentali Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, esperti delle forme più radicali del cinema contemporaneo. Dopo la retrospettiva a loro dedicata dal Centre Pompidou di Parigi, a FilmForum la proiezione in prima assoluta per l’Italia(giovedì 10 marzo) dei risultati del restauro condotto dai laboratori de La Camera Ottica di Gorizia sul catalogo dei loro Film Profumati: pellicole in 8 e 16mm realizzate per interagire con l’emanazione di odori e profumi, in un’idea di “cinema espanso”.

Tra i “big” di questa edizione, il docente dell’Università di Montreal Bernard Perron, massimo esperto mondiale di videogiochi horror, che proverà a spiegarci perché e come ci sia un’attenzione così profonda a rappresentare i corpi degli zombie nel videogioco e nei media contemporanei.

Il festival ospiterà quest’anno anche la fondatrice degli studi sul porno, Linda Williams, che domenica 13 marzo terrà una lectio magistralis. Docente di cinema e retorica a Berkeley (California) è stata in assoluto la prima studiosa a considerare la pornografia come una forma culturale, dando di fatto origine ai cosiddetti porn studies alla fine degli anni ’80 con il suo libro Hard Core: Power, Pleasure, and the “Frenzy of the Visible”, diventato oggi uno dei testi basilari della disciplina. Ampio spazio verrà dedicato anche da FilmForum Festival alla questione mediorientale:Noam Yuram (dell’Università Ben Gurion del Negev) parlerà del rapporto tra sesso e Stato nella nascita del porno in Israele, mentre Giuseppe Previtali (dell’Università degli Studi di Bergamo) dedicherà una riflessione alla diffusione di un’iconografia ispirata al terrorismo nella pornografia occidentale.

Lunedì 14 marzo toccherà a Jackie Stacey e Jack Halberstam portare la discussione sul dibattuto e attualissimo tema dell’identità e non-identità di genere e l’identità di genere nel Cinema. La docente inglese, titolare alcuni dei più importanti studi sulla spettatorialità femminile(Star Gazing: Hollywood Cinema and Female Spectatorship) e il cosiddetto cinema queer (la raccolta Queer Screen), tratterà nel suo intervento di un’icona cinematografica “fuori dai generi” come l’attrice Tilda Swinton, protagonista di un film “cult” sull’identità di genere, come l’Orlando di Sally Potter, tratto dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf.

Uno dei più brillanti analisti politici del concetto di Queer come lo studioso dell’Università del Sud della California Jack Halberstham è, invece, divenuto noto alla comunità accademica soprattutto per le sue teorie sulla “mascolinità femminile”: al festival sarà impegnato nella relazione Queer Times/Queer Space, Transgender Lives.