"E' di sicuro il film più folle che abbia mai fatto". Rockstar anche al Lido, occhiali a specchio e idee non proprio chiarissime, Jared Leto spiega così il motivo che l'ha portato ad interpretare Mr. Nobody di Jaco Van Dormael - oggi in Concorso alla Mostra - storia di un uomo chiamato a ripercorrere l'intera esistenza (più di una, in verità) attraverso il ricordo di scelte compiute, decisioni mai prese e tre differenti amori (Sarah Polley, Diane Kruger e Linh-Dan Pham, anche loro stasera in passerella): "Sono molto confuso come persona, in generale - dice ancora l'attore, tornato al cinema dopo Chapter 27 (2007) - ma a parte questo credo che la sceneggiatura di Mr. Nobody sia una delle cose più belle che abbia mai letto: alla fine credo sia stata la parte a scegliere me, non viceversa". Ruoli molto spesso al limite (come in Requiem for a Dream) e scelte non sempre mainstream, Jared Leto è entusiasta del lavoro svolto con il regista belga: "Ha la grandissima capacità di connettersi a livello più profondo con noi attori, è stato fantastico vederlo all'opera sul set, una delle gioie più grandi di questa esperienza". Tornato alla regia tredici anni dopo L'ottavo giorno, Jaco Von Dormael confida che l'unica cosa "che so della regia è che non so niente", spiegando poi che col passare degli anni, "più invecchio, più divento curioso e sempre meno risposte e certezze riesco a trovare: in questo film ci sono dubbi, complessità, perché sono convinto che il cinema ha molte cose da scoprire. Sono molto più interessanti quei film che pongono quesiti, piuttosto che regalare risposte o consolare le persone". Lavorazione travagliata, Mr. Nobody prevedeva inizialmente una versione lunga oltre tre ore: "Il film è tanto un'opera d'arte quanto un prodotto - conclude il regista - la via di mezzo tra arte e denaro: non sempre si è d'accordo con i produttori, perché nessuna delle due parti vuole rimetterci. Da una parte i registi che si preoccupano degli anni trascorsi al seguito di un progetto, dall'altra chi finanzia il film perché, come è giusto, non vogliono perdere i soldi che hanno investito: ma quando il film arriva sullo schermo, davanti al pubblico, allora ritorna ad essere esclusivamente un'opera d'arte".