La retrospettiva del 29° Torino Film Festival, in programma dal 25 novembre al 3 dicembre 2011, è dedicata a Robert Altman. Il festival presenterà gli oltre quaranta lungometraggi diretti per il cinema e la televisione (tra questi, Basements da Pinter, con John Travolta, Secret Honor sul presidente Nixon e il Watergate, The Caine Mutiny Court-Martial) e una selezione delle serie tv firmate dall'autore in cinquant'anni di carriera.
La retrospettiva - a cura di Emanuela Martini e corredata da un volume di saggi e testimonianze edito dal Castoro - sarà preceduta da un'ampia mostra fotografica allestita negli spazi del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana.
Nato a Kansas City nel 1925, Robert Altman esordisce a metà degli anni '50 con un film sui fenomeni giovanili (The Delinquents) e un documentario su James Dean (The James Dean Story).
Poi, per più di un decennio, dirige per la televisione episodi di Bonanza, Combat!, Alfred Hitchcock Presenta, Bus Stop, Kraft Mystery Theater. Nel 1970, dopo Conto alla rovescia e Quel freddo giorno nel parco, realizza MASH che, a sorpresa, vince la Palma d'oro al Festival di Cannes. Esplosiva satira sulla guerra di Corea, sconvolge qualsiasi schema narrativo tradizionale e contiene tutti gli elementi dell'amarissima saga sull'America disillusa, tradita, sconcertata che traccerà in tutta la sua opera.
Altman prende i generi, e perciò i miti, tradizionali del cinema americano e li passa alla lente d'ingrandimento della sua  lucida ironia. Gli eroi del western (I compari, Buffalo Bill e gli indiani), del noir (Il lungo addio), del gangster film (Gang), della commedia (California poker, Una coppia perfetta, Prêt à porter), del dramma psicologico e familiare (Images, Tre donne, Jimmy Dean, Follia d'amore, La fortuna di Cookie) si umanizzano e svaniscono in mezzo alla folla dei personaggi di contorno.
La macchina da presa va a cercare gli elementi e i volti che nel cinema classico restano fuori campo, la colonna sonora si moltiplica in numerose piste che si sovrappongono, i personaggi si moltiplicano, da M.A.S.H. a Nashville, Un matrimonio, I protagonisti, America oggi, Kansas City, Gosford Park, Radio America, l'ultimo malinconico, graffiante capolavoro realizzato nel 2006. Gli attori lo adorano e tornano film dopo film a comporre una sorta di “famiglia altmaniana”, Shelley Duvall, Elliott Gould, Donald Sutherland, Sissy Spacek, Keith Carradine, Julie Christie, Warren Beatty, Tim Robbins, Lily Tomlin, Tom Waits, Paul Newman, Vittorio Gassman, Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Helen Mirren, Meryl Streep e tanti altri. Ogni suo film è un affresco del disorientamento del popolo americano davanti alla caduta rovinosa del Sogno.