Da Venezia a Toronto. Il debutto al Lido di Giorgia Farina non poteva essere dei più felici. Giovane filmaker romana, ma di adozione statunitense, la Farina si presenta in controcampo italiano con un cortometraggio molto applaudito alla prima per la stampa: Achille. "Nato - ci tiene a sottolineare la regista - dalla mia tesi di laurea al Master in Regia della Columbia University di New York". Oggi a Venezia, domani al Toronto Film Festival. Non male. Dramma esistenziale ma dai toni leggeri, il corto è intepretato da Lando Buzzanca, costretto a fare i conti con gli acciacchi dell'età. "E' stato incredibile dirigere lui e Monica Scattini. - spiega l'autrice romana - Lando è una persona meravigliosa. Talmente bravo da accaparrarsi anche il ruolo di aiuto-regista". Giovane, carina e determinata, la Farina parla già di progetti futuri, come quello dedicato ai "mammoni italiani", il documentario Bello di mamma, una produzione italo-americana che vuol raccontare "quei quarantenni che ancora vivono con i genitori". Dai pensionati ai bamboccioni, ma Giorgia guarda già oltre: "Un lungometraggio? Staremo a vedere, anzi, molto probabilmente, ne parleremo la prossima volta".