Werner Herzog, Claude Chabrol e Agnès Varda: sono tanti gli autori di punta che anche quest'anno troveranno spazio nel Mosaico d'Europa Film Fest, la rassegna nata dagli Incontri del Cinema d'Essai e organizzata dal Comune e dalla Provincia di Ravenna con Fice (Federazione Italiana Cinema d'Essai) e CICAE (Confederazione internazionale del Cinema d'Arte e d'Essai), e in programma nella città romagnola dal 19 al 24 aprile. Giunto alla sua quarta edizione il Festival, che ha come presidente onorario il regista Pupi Avati, si presenta ancora una volta come opportunità di vedere sugli schermi quei film d'autore che non riescono a circolare nel circuito cinematografico tradizionale, a partire proprio da titoli già acclamati in altre kermesse italiane e stranieri come My son, my son what have ye done, diretto da Herzog e prodottoda David Lynch, l'autobiografico Les plages de Agnès di Varda, e la prima collaborazione tra il regista della nouvelle vague Claude Chabrol e l'attore Gerard Depardieu, Bellamy. Per le retrospettive, invece, previsti un omaggio al grande regista e produttore italiano Gian Vittorio Baldi e al giovane regista danese Nicolas Winding Refn, già protagonista di una retrospettiva a lui dedicata dall'ultimo Festival di Torino.
Anima del festival è però il concorso internazionale per lungometraggi, in cui concorreranno 10 film che come spiega Mario Mazzetti, segretario nazionale della Fice, intendendo “offrire un panorama ampio e variegato” del cinema di qualità Europeo. La competizione comprenderà dunque sia opere “di respiro più tradizionale” come il biografico Sèraphine sulla pittrice francese Sèraphine de Senlis e la storia di resistenza raccontata dall'olandese Winter in wartime, sia film “non di immediata fruizione, che chiedono maggior complicità allo spettatore”, come il greco Kynodontas – Canino, thriller ambientato in una villa fuori città dove due bambini vengono allevati dai genitori come cavie, con regole del tutto avulse da quelle della società esterna.
Nessun italiano quindi, ma tante donne e opere prime, per un'edizione che secondo Mario Lorini “fa un salto di qualità”, in una “cornice importante e prestigiosa come la città di Ravenna”, che anche grazie a iniziative di alto livello come il Mosaico d'Europa Film Fest, si candida a Capitale Europea della Cultura del 2019.