A Torino il Giappone gioca a "Zona". La sezione più di tendenza del festival piemontese (21-29 novembre) - che taglia il traguardo delle 26 edizioni, e vede Nanni Moretti per il secondo anno alla direzione - ospiterà un omaggio al regista nipponico Kohei Oguri che, in oltre venticinque anni di carriera, ha diretto solo cinque film, tutti accolti e premiati sulla scena internazionale. Cantore placido e acuto della realtà giapponese, raccontata a partire dalle angosce del tardo dopoguerra per arrivare, nei suoi film più recenti, alla defilata docilità di un Giappone contemporaneo sospeso tra l'onirico e il realistico, Oguri si è guadagnato una Nomination all'Oscar per il Miglior Film Straniero (col suo esordio, Muddy River, 1981), un Gran Premio della Giuria e un Premio FIPRESCI a Cannes (The Sting of Death 1990) e numerosi altri riconoscimenti.