“Stiamo lavorando su un intero progetto che ha come scopo il sostegno dei giovani talenti del cinema italiano, e questo corto è la dimostrazione che operazioni del genere non possono far altro che dare buoni frutti”. Con queste parole piene di ottimismo il ministro della Gioventù Giorgia Meloni presenta il cortometraggio Tiro a vuoto, proiettato oggi in anteprima nazionale a Roma (Casa del Cinema), risultato di un laboratorio creato per sostenere il cinema emergente italiano e promosso dal Ministero della Gioventù in collaborazione con la Fondazione di Cinema per Roma. Diretto da Roberto Zazzara, questo lavoro è stato realizzato da giovani studenti della Scuola Nazionale di Cinema, che hanno lavorato su un tema stabilito proprio dal Ministero: il bullismo.
“Abbiamo scelto questo tema - spiega il ministro Meloni - perché avevamo bisogno di un elemento di utilità, di un messaggio da poter diffondere che, unito alla bellezza artistica, fondesse l'arte con la pubblica utilità”. Erano tre i gruppi di ragazzi che hanno lavorato su questo tema, e Tiro a vuoto è stato infine scelto sia per la qualità creativa sia per il nuovo modo di affrontare un disagio sociale. “Ho apprezzato moltissimo questo cortometraggio – continua la Meloni - perché riesce a raccontare un fenomeno negativo come quello del bullismo in modo positivo, mostrando le scelte che tutti noi, quotidianamente, ci troviamo ad affrontare e che ci portano a decidere da che parte stare. È proprio attraverso l'esempio, attraverso le storie in cui i ragazzi si possono immedesimare, più che con l'istruzione, che è possibile contrastare questo fenomeno”.
Tiro a vuoto verrà candidato a tutti i festival che offrono una sezione per i cortometraggi e, a questo proposito, il regista Roberto Zazzara ha voluto ringraziare “tutti coloro che hanno reso possibile un'opportunità importante come quella di questo laboratorio, nella speranza che progetti come questo possano trovare sempre le porte aperte”. Apprezzamenti, dunque, per il lavoro di Giorgia Meloni che, punzecchiata sull'attuale atteggiamento del governo contro la cultura, ha difeso i suoi colleghi affermando di non essere l'unica ad avere a cuore i bisogni e i diritti dell'arte, sottolineando la necessità, in un momento tanto difficile, di sopportare qualche sacrificio che, afferma il ministro, verrà sicuramente ripagato.