Le maggiori case di distribuzione italiane s'interrogano sull'attuale programmazione oraria dei cinema di casa nostra. In molti auspicano un cambiamento che vada in direzione del pubblico. Ne è convinto ad esempio Paolo Ferrari, presidente dell'Anica e di Warner Bros Italia, che sottolinea come: "sono gli orari delle proiezioni che si devono adeguare alle esigenze del pubblico e non viceversa". "E' un argomento - annuncia Michele Napoli, neopresidente della sezione distributori dell'Anica e direttore commerciale della Filmauro - che tratteremo nella prossima assemblea dell'associazione, perché non si può continuare a vendere cinema come trent'anni fa". Entrando nel merito, Valerio De Paolis, titolare della BIM fa notare come sia "ormai dimostrato che nelle grandi città, un certo pubblico privilegerebbe uno spettacolo serale attorno alle 21/21,30. Questa richiesta va esaudita anche a costo di eliminare uno dei tradizionali quattro spettacoli quotidiani. La mia idea sarebbe quella di prevedere tre spettacoli giornalieri, con inizio proiezione alle 16,30; 18,30 o 19 e 21,30". "Lo spettacolo feriale delle 22,30 - gli fa eco Andrea Occhipinti, titolare di Lucky Red - è ormai improponibile. Gli orari dei cinema devono essere più flessibili e maggiormente diversificati. Offrendo più opportunità e comodità, crescerebbero le presenze sul mercato. Il fatto che si sia rotto il fronte monolitico degli orari e se ne cominci a discutere è già molto importante; rappresenta un primo passo verso la soluzione del problema".