L'inquietudine misterica di Strade perdute e di Velluto blu; lo sguardo di pura e altissima pietà di Elephant man; il filosofico gioco di scambi e sovrapposizioni, di slittamenti semantici e di strappi spazio-temporali di Mulholland Drive e di Inland Empire, l'epica intima ed esistenzialista di Una storia vera. Di David Lynch molto si può dire e molto si è detto. Oggi, il sessantatreenne regista, oltreché musicista e pittore, ha intrapreso l'ennesima avventura: un lungo viaggio attraverso l'America profonda. The Interview Project, questo il nome del progetto, si prepara ad essere una vera e propria sfida, un percorso di più di 30 mila chilometri lungo buona parte degli Stati Uniti nell'arco di due mesi per arrivare ad avere, attraverso almeno 120 interviste, un ritratto preciso ed accurato del Paese. Interviste che però non arriveranno al cinema o alla televisione, bensì su internet. E saranno scaricabili, gratuitamente, dal suo sito davidlynch.com dal mese prossimo.