(Cinematografo.it/Adnkronos) - Terrorismo rosso nel mirino del cinema. Ben due i film che presto riporteranno alla luce la morte di Guido Rossa, operaio dell'Italsider, sindacalista e  militante comunista ucciso dalle B.R. il 24 gennaio del 1979: uno sarà diretto da Mimmo Calopresti, l'altro segnerà il ritorno al cinema di Giuseppe Ferrara. Il primo ad annunciare il progetto è stato il regista de La seconda volta, in un'intervista rilasciata a marzo alla Rivista del Cinematografo: "Insieme a Fabrizio Mosca e Monica Zapelli, rispettivamente produttore e sceneggiatrice dei Cento passi, stiamo preparando un film sull'attentato brigatista a Guido Rossa. Il suo omicidio ha segnato una svolta negli anni di piombo - ha detto -. Era tutto ciò che uno si aspetta da un comunista: una persona seria, integra, impegnata sul lavoro e nella solidarietà verso gli altri. Era contento di lavorare in fabbrica. Viene ucciso da altri comunisti, che pensano anch'essi di essere veri comunisti". Ferrara, per la seconda volta alle prese con il terrorismo dopo Il caso Moro con Gian Maria Volonté, adotterà invece un approccio diverso. Quando le cose bisogna farle si fanno, questo il titolo del suo film con Gianmarco Tognazzi e Massimo Ghini al ciak a maggio, racconterà in parallelo le vite di Guido Rossa e del brigatista Riccardo Dura, nei mesi precedenti il loro tragico incontro. All'alba del 24 gennaio 1979 in via Fracchia a Genova, Dura è appostato con altri due compagni in attesa che il sindacalista esca di casa per andare al lavoro. Tre mesi prima Rossa aveva denunciato un suo collega di lavoro, Francesco Berardi, per aver diffuso volantini delle BR all'interno della fabbrica. Arrestato e processato per direttissima, Berardi è stato condannato a 4 anni e mezzo di carcere. Per questo, la mattina del 24 gennaio, Rossa viene gambizzato come aveva stabilito il comitato esecutivo dei terroristi. Ma Dura ha un ripensamento: torna indietro e lo finisce, per poi rimanere vittima di un conflitto a fuoco nel covo di via Fracchia il 28 marzo del 1980. "Nella storia del brigatismo rosso, questo episodio ha un significato particolare - dicono gli autori del film -. Per la prima volta un rappresentante del proletariato si è ufficialmente e duramente opposto ai loro disegni; e per la prima volta questo rappresentante del proletariato viene ferocemente assassinato. Con l'omicidio di Rossa le BR firmano la loro inadeguatezza, la loro immaturità politica". Brigate Rosse ancora protagoniste nel film per la tv Attacco allo Stato, in cui Raoul Bova interpreterà un ispettore alle prese con le indagini sui delitti Biagi e D'Antona, e nelle trame eversive che si intersecano con le vicende della Banda della Magliana in Romanzo criminale di Michele Placido.