Esce il 26 gennaio per Spècula Records Music for Wilder Mann, il nuovo disco di Teho Teardo ispirato al lavoro di Charles Fréger sulla figura dell'Uomo Selvaggio. Una toccante opera musicale nella quale il musicista di origini friulane sublima le immagini del fotografo francese guardando a un passato perduto, lontano dal torpore contemporaneo.
Al disco collaborano formidabili musicisti come il Balanescu Quartet e i violoncellisti Erik Friedlander (Masada/John Zorn), Julia Kent (Antony and the Johnsons), Martina Bertoni: una sezione d'archi unica che conferisce alla musica di Teardo una forma intensa e universale.
Attualmente Teho Teardo è anche impegnato tra Roma e Berlino nella registrazione di un album di inediti assieme a Blixa Bargeld, leader degli Einstürzende Neubauten, che uscirà in primavera con un tour in Italia.
La musica di Teardo attrae e si lascia attrarre liberamente da altre forme d'arte, delineando, in Music for Wilder Mann, una nuova relazione tra gli strumenti della tradizione e l'elettronica. Forte dell'apporto dato, e che continua a dare, al cinema con le colonne sonore di film come Diaz, Il Divo, Denti e, non ultimi, i documentari La Nave Dolce di Vicari, e Noi non siamo come James Bond, il compositore Teho Teardo si accosta questa volta a un altro tipo di immagini: le fotografie di Charles Fréger contenute nel libro Wilder Mann, la figura dell'Uomo Selvaggio (Peliti Associati 2012).
A ispirare le composizioni di Teardo sono i ritratti di uomini che indossano costumi fatti con pelli animali e che rappresentano, in modo rituale, la trasformazione in selvaggi, divenendo orsi, cinghiali, mostri e diavoli che terrorizzano, esseri che sbalordiscono, sormontati da corna o palchi di cervo per celebrare il ciclo della vita e delle stagioni che cambiano. Commozione è lo stato d'animo che pervade l'intero lavoro, dove l'aspetto emozionale è sempre in primo piano, sia nei momenti di maggior rarefazione della musica, sia nei crescendo ipnotici in cui tutto esplode. La collaborazione tra il compositore e il fotografo francese è incentrata sulla necessità di scavare nella mai sopita aspirazione dell'uomo di tornare a ciò che è più vero, istintuale, primitivo, liberandosi dalla pigrizia che caratterizza la moderna era tecnologica. Ed è proprio nella tecnologia che la componente elettronica della musica di Teardo mette in discussione se stessa, attraverso il confronto con creature terrorizzanti e misteriose. Il presente elettronico, che determina anche la musica, necessita di trovare punti di contatto con il passato, senza nostalgia, senza retorica; la capacità evocativa della musica che riuscirà a manifestare presenze inquietanti nel torpore contemporaneo.