Ragazze a mano armata: tre brave studentesse fuori sede sono costrette a trasformarsi in cattive per salvarsi la vita. Condensata in poche parole la trama del terzo film di Fabio Segatori è tutta qui, ma prima di arrivare alla parola fine il cammino delle amiche sarà lungo, tormentato e pericoloso. Presentato al Taormina Film Fest in uno spazio dedicato ai progetti in corso di realizzazione o in fase di editing, Ragazze a mano armata promette per tanti motivi di essere una sorpresa. Il primo è la presenza di un Nino Frassica spogliato completamente dei tratti televisivi, qui infatti nei panni di un pasticcere malinconico amico e consigliere delle studentesse. Per prepararsi al ruolo l'attore, che stasera al Teatro antico riceverà il Premio Cariddi, racconta scherzando di aver molto studiato: “La preparazione più lunga della mia carriera. Mesi e mesi con le mani letteralmente in pasta per cercare di carpire i segreti della migliore pasticceria siciliana. Ma non è bastato. In alcune scene ho avuto bisogno di una controfigura: un vero pasticcere mi ha sostituito quando si dovevano inquadrare le mani. Davvero non avrei mai potuto ripetere quei gesti tanto perfetti. Scherzi a parte, questo ruolo mi è sembrato subito adatto a me. Ho letto la sceneggiatura e ho detto di sì senza pensarci troppo. E' una piccola parte, ma ho sentito un tale entusiasmo in Fabio che ho voluto far parte dell'avventura. Ormai i progetti migliori arrivano dai registi indipendenti, e sono convinto che aiutarli a realizzare un sogno sia il minimo che un attore conosciuto possa fare”.
Fabio Segatori, che ha anche prodotto il film insieme a Paola Columba con la Baby Film, si dice soddisfatto del risultato. I problemi semmai cominciano ora che il film è quasi finito, sebbene sull'onda del successo di Amiche da morire già due distribuzioni si siano interessate a loro. “Il percorso per arrivare fin qui è stato lunghissimo, come sempre quando si produce in maniera indipendente – dicono concordi Segatori e Columba. Abbiamo inseguito la realizzazione del film per anni, ma finalmente ci siamo. Lo abbiamo prodotto contro tutto e tutti, persino contro noi stessi. Più di una volta ci siamo sentiti dei kamikaze lanciati su un obiettivo che poteva anche frantumarsi prima di averlo raggiunto. In Italia chi vuole produrre in modo indipendente non è aiutato da nessuno. Non solo, spesso trova la strada sbarrata”. Girato quasi interamente a Messina – la San Francisco d'Italia, la definisce Segatori -, Ragazze a mano armata mostra dei personaggi emblematici di una Sicilia pulita, che non ha legami con la mafia e vive rispettando gli altri. E questo nonostante le tre studentesse siano forzate ad agire contro i propri principi. Il ritmo è sfrenato, tipico della commedia. Ma non è il solo genere cui guarda il film, che infatti unisce anche thriller e western in un mix molto pop. “Abbiamo trovato molte difficoltà quando abbiamo cercato di trovare dei coproduttori perché gli oggetti strani, fuori dagli schemi, non piacciono – racconta Segatori. Sono invece convinto che il pubblico saprà apprezzarlo perché è più avanti di quanto non si sia abituati a credere. E' un rischio che accettiamo di correre, sicuri di farcela. Peccato che solo chi è veramente indipendente si senta di farlo”.