Mentre il box office premia il Nemico pubblico di Michael Mann, il Sulmonacinema filmfestival, attraverso la sezione dedicata a Emile De Antonio, indaga sull'America di John Dillinger con Mr Hoover and I che il regista di origine italiana, compagno di scuola di John Kennedy, girò nel 1989 basandosi esclusivamente su materiali di repertorio che mettono in relazione la vita del cineasta e il più famoso persecutore di tutti gli americani: quella caccia all'uomo sulla quale Mr Hoover fondò l'Fbi e un certo tipo di potere.
Come precisa il direttore artistico Roberto Silvestri: "De Antonio usa il materiale di repertorio e se stesso per fare un discorso concettuale molto serio sugli Stati Uniti,  cercando di chiamare in causa lo spettatore come terza parte di una triangolazione che prevede anche una messa in scena soggettiva molto pesante".
Michael Moore sarà un fedele allievo di tale scuola di cinema e con Roger & me, uscito proprio nel 1989, vivrà una sorta di passaggio di consegne del documentarismo politico, che presuppone una conoscenza seria dei fatti sganciati dalle opinioni e che non si spaventa di offrire risposte.
Anche il concorso di film italiani di autori alla loro prima o seconda opera, è entrato nel vivo con Una manciata di terra di Sahera Dirbas, sulla sorte degli abitanti di un villaggio palestinese che dal 1948 sono esuli tra Cisgiordania, Siria e Giordania, e Alveare di Tekla Taidelli, sul dramma sociale vissuto dagli abitanti di un quartiere milanese costruito interamente con amianto: occasione sprecata, perché non sa sfruttare al meglio la chiave ironica per affrontare un problema che in questi anni ha ricevuto molta visibilità dai media.
Particolarmente interessante, viceversa, So che c'è un uomo di Gianclaudio Cappai che, partendo da alcuni dati autobiografici, ha creato una storia dove ogni passaggio aggiunge un tassello a quello precedente: "Non ha una drammaturgia classica, ma va avanti per saturazione e quindi in ogni inquadratura ci sono tutte le conseguenze del fuori campo che si percepisce dall'inizio della storia”, afferma il regista, già in cartellone a Venezia 2009.