Sulmonacinema è il festival degli "incontri difficili", quelli fra entità culturali eterogenee intorno a un denominatore comune. La XXIII edizione, che si aprirà il 7 novembre per concludersi il 12, è dedicata alla ricerca, quella fuori dagli schemi precostituiti. Questa caratterizza soprattutto i film in concorso, dieci opere classificabili fra il documentario, categoria negletta, l'indagine sociale e il film a soggetto Con un'anteprima, Sara May, la sera dell'8 novembre al Cinema Pacifico: è una produzione italiana diretta da Marianna Sciveres, finora affermata scenografa. Altri film concorrenti al premio finale Mater Natura di Massimo Andrei, Quando i bambini giocano in cielo di Lorenzo Hendel, ambientato in Groenlandia, Un'ora sola ti vorrei in cui la regista Alina Marazzi indaga l'animo infantile partendo da un fatto di cronaca; come analoga tematica presenta Tu devi essere il lupo diretto da Vittorio Moroni. E' ricalcato su uno spettacolo teatrale di Teresa de Sio e Lando Ferretti Craj-domani, regista Davide Marengo, e infine sono anche in concorso I cinghiali di Portici di Diego Olivares sul recupero della devianza giovanile, L'estate di mio fratello di Pietro Reggiani, Fuori vena di Tekla Tardelli e Straub-Huillet e Pavese: quei loro incontri, ancora un documentario sulla genesi di uno spettacolo teatrale intorno all'opera dello scrittore delle Langhe.  Una scoperta riserva Sulmonacinema con Corpo d'artificio ovvero il focus su un fenomeno austriaco degli anni '60 mai messo in luce, anzi culturalmente soffocato: l'azione di alcuni registi che si proponevano appunto di "liberare le emozioni rimosse" ponendo al centro il corpo umano martoriato come metafora delle umiliazioni alienanti. Un'altra riscoperta recupera l'opera di un documentarista, Giuseppe Maria Scotese, profeta perché qualche decennio fa anticipò grandi questioni come la fame nel mondo. Fra il molto altro del festival sulmonese il film-evento, che quest'anno sarà la seconda prova da regista di Franco Battiato, Musikanten, con Sonia Bergamasco. Importante anche la documentazione di un incontro sul cinema fra Susan Sontag e Jackie Raynal, e l'immancabile omaggio al nume tutelare della rassegna, il sommo Ovidio sulmonese doc, alle cui "Metamorfosi" si collegano l'animazione di Alessandrini del '31, Le notti insonni di Topolino e alcuni cartoon Disney della stessa epoca.