Bistrattato, demonizzato, confutato, rifiutato: eppure non tutto il Codice Da Vinci è da buttare. Perché il romanzo tradotto in 44 lingue e venduto in oltre 50 milioni di copie non ha solamente indignato e scandalizzato praticamente tutte le associazioni cattoliche del globo, ma ha ispirato numerose associazioni culturali e turistiche parigine, non ultima l'imprescindibile Nouvelles Frontières. Per una cifra compresa tra i 30  e i 160 euro, si organizzano visite guidate più o meno minuziose, sui luoghi che hanno ispirato il libro e adesso anche il film di Ron Howard. Dall'Hotel Ritz della place Vendôme, dove soggiorna Robert Langdon chiamato a districare l'intricata matassa di sangue e mistero che inizia con l'omicidio del direttore del Louvre, alla splendida  chiesa di Saint Sulpice dove il monaco albino Silas cerca la chiave di volta e uccide chi ne intralcia il cammino. E poi ancora i lungosenna, gli Champs Elysées, lo stesso Louvre. Successo assicurato ma anche abbastanza prevedibile, secondo Véronique Potelet, responsabile dell'Office de Tourisme di Parigi, visto che il turismo della capitale francese ha segnato una vertiginosa ascesa già a partire dal 2003, anno di uscita del libro in Francia, per arrivare al 2005 con la cifra record di 26 milioni di presenze. Un sensibile aumento lo ha segnalato anche la società Eurostar,che con i suoi treni veloci collega Londra a Parigi, registrando nel 2004 una crescita del 15% del numero dei passeggeri, senza parlare dell'inattesa collezione composta da oltre un migliaio di esemplari del Codice da Vinci, ritrovati nei treni alla fine di ogni viaggio nel corso dell'anno.