Il leggendario Studio Ghibli potrebbe cessare le sue attività di produzione nel campo dell'animazione.
E' la clamorosa indiscrezione che arriva dal Giappone, rivelata da un anonimo insider interno alla compagnia e raccolta da diversi siti nipponici. Le ragioni dello stop sarebbero da ricercare nelle difficoltà finanziarie che la compagnia sta attraversando e che le impedirebbero di portare avanti nuovi progetti. Resterebbero in piedi tutte le attività connesse allo sfruttamento del marchio, dal copyright al merchandising.
I rumors intorno al futuro dello Studio Ghibli erano iniziati a circolare all'indomani dell'annunciato ritiro del suo fondatore Hayao Miyazaki, che esattamente un anno fa aveva dichiarato che Si alza il vento (nelle nostre sale a settembre) sarebbe stato il suo ultimo film.
Presto altri nomi storici della compagnia potrebbero lasciare, come quello del regista Isao Takahata (più vecchio di Miyazaki) e del co-fondatore Toshio Suzuki, che un anno fa ha smesso i panni del produttore per limitarsi a fare solo il direttore generale dello Studio.
Si alza il vento a parte poi (114 milioni di dollari incassati solo in Giappone, 5 negli Stati Uniti), gli ultimi titoli Ghibli hanno faticato persino al botteghino nipponico, e Marnie di Hiramasa Yonebayashi (Arrietty), uscito la scorsa settimana in patria, ha fatto meno di quanto ci si aspettasse: 3, 7 milioni di dollari nei primi due giorni.