(Cinematografo.it/Adnkronos) - Americani bocciati in storia, Bush vuole solo il petrolio e non è neanche paragonabile nella sua strategia ad Alessandro il Grande. Oliver Stone sceglie i suoi bersagli preferiti per lanciare due stoccate durante la presentazione di Alexander, il suo lunghissimo kolossal (153 minuti) sul condottiero macedone che uscirà in Italia il 14 gennaio. "Contro il film in America c'è stato da subito un forte pregiudizio - spiega il regista, a Roma con il protagonista Colin Farrell e con Val Kilmer (nel film è Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro) -. Se ne è parlato soltanto per le polemiche scatenate da come ho trattato la sua omosessualità. Assurdo. Qualche imbecille su un quotidiano ha anche paragonato il mio film a Troy e al Gladiatore, come se quelli fossero film storici. La verità è che gli americani conoscono a malapena la propria storia che è lunga poco più di 200 anni. E la conoscono dai titoli dei giornali". Interpretato anche da Angelina Jolie, nel ruolo di Olimpiade, madre di Alessandro, e Anthony Hopkins in quello di Tolomeo, Alexander ricostruisce la vicenda del re guerriero che, salito al trono a soli 20 anni, a 25 si era già impadronito del 90% del mondo allora conosciuto guidando il proprio esercito per oltre 22.000 miglia, dalla Grecia all'India, fino alla morte avvenuta a 32 anni. "L'espansionismo di Bush - prosegue il regista americano, tre volte premio Oscar - non è paragonabile a quello di Alessandro. Il presidente americano vuole portare il pertrolio dall'Iraq in America. Alessandro, invece, lasciò le risorse dov'erano. Noi in Iraq abbiamo sbagliato tutto e ora ne paghiamo le conseguenze". Costato 105 milioni di dollari e girato in 94 giorni tra Marocco, Gran Bretagna e Thailandia, Alexander è il film più grande mai realizzato da Stone e ha preceduto quello, annunciato molto tempo prima, prodotto da Dino De Laurentiis e interpretato da Leonardo Di Caprio. Il progetto ha attirato l'attenzione del regista  perché, spiega, "avevo voglia di fare un'epopea in costume e ho sempre ammirato Alessandro. Non è stato solo un grande conquistatore militare ma un uomo che voleva utilizzare gli eserciti che conquistava per portare il mondo verso l'unificazione. Aveva un grande sogno, ma era contornato di persone corrotte e alla fine non è tornato in Macedonia. A differenza di Bush che il petrolio che trova se lo porta a Washington". Parla del suo personaggio anche Colin Farrell, "Alessandro è stato un genio militare, il potere era il suo biglietto per la libertà".