Parole, parole, parole e… premi. Ecco alcuni estratti degli acceptance speech più significativi dei vincitori degli 87esimi Academy Awards.

Alejandro G. Iñárritu, ritirando l’Oscar per il miglior film Birdman: “Prego che possiamo trovare e costruire il governo che ci meritiamo e per quelli (messicani, NdR) che vivono in questo paese, che sono parte dell’ultima generazione di immigrati in questo paese, prego solo che possa no essere trattati con la stessa dignità e lo stesso rispetto da quelli che sono arrivati prima e hanno costruito questa incredibile nazione di immigrati”.

Graham Moore, incassando l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale The Imitation Game: “Quando avevo 16 anni, cercai di suicidarmi perché mi sentivo diverso e non mi appartenevo. Ora sono qui, e voglio dedicare questo momento al ragazzino che si sente strano o diverso. Stay weird, stay different”.

John Legend, affiancato da Common, accettando l’Oscar per la miglior canzone originale Glory di Selma: “Siamo il Paese al mondo con più gente in carcere.  Ci sono più neri dietro le sbarre oggi di quanti fossero sotto schiavitù nel 1850”.

Patricia Arquette, ritirando l’Oscar per la migliore attrice non protagonista in Boyhood:  “E’ arrivato il tempo di avere parità di salario una volta per tutte, e di avere eguali diritti per le donne degli Stati Uniti d’America”.

Pawel Pawlikowski, ricevendo l’Oscar per il miglior film straniero Ida: “Abbiamo fatto un film sulla necessità del silenzio e del raccoglimento… e ora siamo qui nell’epicentro del chiasso e dell’eccitazione. La vita è piena di sorprese”.

Alejandro G. Iñárritu, ritirando l’Oscar per la miglior regia Birdman: “L’Ego ama la competizione perché per qualcuno che vince, qualcuno deve perdere. Ma il paradosso è che l’arte autentica - e la vera espressione individuale quale è il lavoro di tutti questi amici filmaker - non può essere paragonato, etichettato o sconfitto poiché il nostro lavoro potrà essere giudicato solo dal tempo”.