Otto statuette potenziali per Il petroliere e Non è un paese per vecchi, sette per Espiazione e - pesantissime - Michael Clayton, cinque per l'animazione Ratatouille. Ma le nomination dell'80ma edizione degli Academy Awards regalano anche molte curiosità. In primis, l'impresa dell'australiana Cate Blanchett che ha conquistato una doppia candidatura, come miglior attrice protagonista (Elizabeth: The Golden Age) e come miglior attrice non protagonista, nei panni maschili di Bob Dylan (I'm Not There). Nella stessa categoria, da rilevare anche l'exploit della francese Marion Cotillard in lizza per la statuetta della miglior protagonista con la produzione transalpina - triplice candidata - La vie en rose nei panni di Edith Piaf. Sempre dei cugini d'Oltralpe è la bandiera dello Lo scafandro e la farfalla dell'americano Julian Schnabel, in corsa con 4 nomination, e Persépolis, che gareggia con Ratatouille e Surf's Up per la miglior animazione. Da sottolineare anche la tripla nomination nella stessa categoria - miglior canzone originale - di Enchanted, con So Close, Happy Workin Song e That's How You Know. Per quanto riguarda il panorama festivaliero nazionale e internazionale, continua a farla da padrone la Mostra di Venezia, che totalizza con Michael Clayton (7), Espiazione (7), Nella valle di Elah (1), Io non sono qui (1) e 12 (1) ben 17 nomination, distanziando sia Cannes - Non è un paese per vecchi (8), Lo scafandro e la farfalla (4), Sicko (1), Persépolis (1) -   che la Festa di Roma (in coabitazione con Toronto...) ferme a 14: Across the Universe (1), August Rush (1), Elizabeth (2), Into the Wild (2), Juno (4), Enchanted (3), Mongol (1). Grandi esclusi, American Gangster di Ridley Scott, che si deve accontentare delle candidature a Ruby Dee attrice non protagonista e alla scenografia; Into the Wild, con nomination a Hal Holbrook miglior non protagonista e al montaggio e il Leone d'Oro Lussuria di Ang Lee. I vincitori degli Oscar saranno annunciati il 24 febbraio, in una cerimonia al Teatro Kodak di Los Angeles, su cui incombe la possibilità di un boicottaggio degli attori per solidarietà con gli scrittori di Hollywood in sciopero.