Zac Efron e papà Dennis Quaid per i rombanti motori di Ramin Bahrani (At Any Price); James Franco, Selena Gomez e Vanessa Hudgens tra gli Spring Breakers del regista-culto Harmony Korine; i magnifici quattro Ben Affleck, Rachel McAdams, Javier Bardem e Olga Kurylenko per l'ultima meraviglia di Terrence Malick, To the Wonder; il trio Philip Seymour Hoffman, Joaquin Phoenix e Amy Adams nella personale, non letterale rievocazione dell'ascesa di Scientology firmata Paul Thomas Anderson, The Master. Tutti e quattro i titoli in concorso, tutti e quattro con un codazzo di divi e divine al seguito: Laguna all star?
Si direbbe, perché della partita (Fuori concorso) sono anche Spike Lee, che con Bad 25 celebra i cinque lustri dell'omonimo album del compianto Michael Jackson; il presidente di giuria Michael Mann, con Witness: Libya sui fotoreporter di guerra; Mira Nair, che fu Leone d'Oro con Monsoon Wedding nell'ultimo anno (2001) del Barbera I e ora apre la Mostra con Il fondamentalista riluttante, starring Liev Schreiber, Kiefer Sutherland e Kate Hudson.
In Venezia Classici occhio alla manipolazione hollywoodiana dell'arabo in (Rodolfo) Valentino's Ghost di Michael Singh, e manca ancora un big: Robert Redford, regista e interprete al fianco di Julie Christie e Shia LaBeouf di The Company You Keep (Fuori concorso). Anzi, due: il film non batte bandiera americana, ma in lizza per il Leone d'Oro c'è anche Brian De Palma, con la torbida Passion tra Noomi Rapace e Rachel McAdams, una e bina al Lido.