Cool. È questa la parola che si sente pronunciare di più nella giornata in cui sbarcano a Roma il cast e gli autori di Operazione U.N.C.L.E. (in uscita il 2 settembre in Italia distribuito da Warner Bros.). Perché Guy Ritchie è riuscito ancora una volta a portare a termine una missione impossibile. Prendere un progetto che girava dal 2011, subentrare a Steven Soderbergh e riscrivere completamente - con il fidato Lionel Wigram – il copione, e firmare un film divertente, ironico, adrenalinico, per farci tuffare in una spy story ai tempi della Guerra Fredda. 

Ma lo stile – cool e sexy – è quello riconoscibile del regista che è riuscito a resuscitare il mito di Sherlock Holmes sul grande schermo. “Ho sempre amato i film di spionaggio degli anni 60, sono cresciuto con James Bond – ci racconta Lionel Wigram –. Ma qui rispetto a 007 o a Bourne, ci sono due personaggi, un americano e un russo, interpretati da Henry Cavill (Napoleon Solo) e Armie Hammer (Ilya Kuriakin), super rivali negli anni 60, quelli del Muro di Berlino, che si ritrovano costretti a lavorare insieme. Ci dava infinite possibilità”.

La storia prende il via proprio a ridosso del Muro di Berlino, per proseguire a Roma, dove i due – con l'aiuto di Alicia Vikander (Gaby Teller) dovranno contrastare una coppia di cattivi molto stylish, interpretati da Luca Calvani e Elisabeth Debicki.

All’origine c'è una serie tv (Organizzazione U.N.C.L.E.) andata in onda all'epoca ma – ci spiega ancora Wigram –  “con Guy abbiamo deciso di riscrivere la loro storia, capire chi sono e come sono diventati agenti. Cose che non c'erano nella serie tv”. E poi c'è tutto il glamour degli anni '60: “Siamo stati molto influenzati dai film di allora – prosegue Wigram – dove c’è sempre Berlino, il Muro, il Checkpoint Charlie, ma lo stile degli anni 60 è soprattutto Roma e la dolce vita. Di Roma amiamo l’arte, i film di Fellini, è stato fantastico lavorare qua, a Roma e a Pozzuoli,  l'approccio al lavoro è molto diverso da un set americano. Gli italiani lavorano in un altro modo ma è stato ottimo”. 

E la Roma iconica degli anni 60 la ritroviamo nelle gite in Vespa dei protagonisti (e vedere Superman e Lone Ranger alle prese con i sampietrini romani è divertente), nello stile degli abiti e dei gioielli, decisamente vintage.

“Mi sono ispirata anche alla Nouvelle Vague – racconta la costumista Joanna Johnston mentre ci mostra i modelli realizzati per il film –. C'è il berretto di Jean-Paul Belmondo in Fino all'Ultimo Respiro, c'è il giubbotto di pelle indossato da Arnie Hammer, riproduzione di uno usato da Steve McQueen”. E le donne? Già, perché Operazione U.N.C.L.E. ha anche due protagoniste femminili, che non restano a far bella tappezzeria. Contrariamente alle girls di bondiana memoria, qui il gioco lo determinano – sia in amore che in azione – anche le fanciulle del film. Scelte perché volti nuovi, secondo Ritchie e Wigram: Alicia Vikander, svedese in ascesa a Hollywood grazie ad Ex Machina e con altri quattro film in uscita in questo 2015 (compreso The Danish Girl, accanto a Eddie Redmayne) e Elisabeth Debicki, lanciata da Il Grande Gatsby, che vedremo anche nell’atteso Everest.