Tour italiano per il compositore Michael Nyman, che incontriamo al Palladium di Roma per la presentazione del suo nuovo album, Mozart 252.

Come prendono forma le sue composizioni?

A volte da piccole idee oppure da sequenze ascoltate, che rielaboro nella mia testa. E' un processo da alchimista, per cui da materiale poco promettente si riesce a tirar fuori improvvisamente qualcosa di buono. Scrivo, mi fermo, sperimento, improvviso, cambio idea e direzione. E il tutto può avvenire in un breve o in un lunghissimo tempo. L'esecuzione è importante, ma non ci penso mai quando compongo.

Parliamo del suo ultimo album, Mozart 252: tra lei e il compositore viennese c'è un sodalizio di lunga data.

Era il 1977 e il mio gruppo si chiamava Campiello Band, primo concerto nel foyer del National Theatre di Londra. Avevo scritto una composizione tratta dal Don Giovanni di Mozart: quell'opera mi aveva colpito molto, da quando l'ascoltai per la prima volta a 12 anni. In Re Don Giovanni era una combinazione di strumenti antichi e moderni, dove le prime 16 battute dell'Aria del Catalogo del Don Giovanni venivano smontate e riassemblate, unendo classica e rock. Da quei 20 secondi di ascolto ne avevo creati 200! Avevo 32 anni, fu il  punto di svolta: mi ero rivelato a me stesso.

Da dove nasce questo album?
Nel 2006, la BBC mi ha  chiesto di raccogliere le composizioni basate sulle sue musiche per il 250° anniversrio dalla nascita. Dopo due anni ne ho fatto un album: ecco spiegato il titolo, Mozart 252.

Oltre a In Re Don Giovanni, nell'album si trovano 6 brani tratti dalla colonna sonora di Giochi nell'acqua di Peter Greenaway.

Avevo trovato estremamente attraente il movimento della Sinfonia Concertante per violino e viola e Greenaway volle che ogni pezzo avesse come fonte di ispirazione Mozart.
Un'altra parte di Mozart 252 deriva, poi, dalle canzoni e dai duetti tratti da Letters, Riddles and Writs, del 1991, un film della BBC sul compositore austriaco, interpretato dalla cantante Ute Lemper e ritratto nel suo letto di morte. Vorrebbe dirigere Il Flauto Magico ma è troppo malato per farlo e così dirige un'immaginaria esecuzione nella sua testa.

In Profit and Loss si parla, invece, delle sue difficoltà nel guadagnarsi da vivere.
C'è un dialogo con il padre su quanto ha guadagnato e quanto ha speso, mentre in un altro pezzo il compositore austriaco ammette di aver scritto anche musica "triviale" e poco colta e dice: "Sono pagato troppo per quello che faccio ma sicuramente meno per quello che potrei fare" ... Anche oggi questo è un tema "caldo": i musicisti sono accusati a volte di fare cose più "pop" per ragioni economiche, me compreso. E io rispondo: "Lo faceva anche Mozart! E su altre accuse, cioè di "rielaborare" la musica di altri, rispondo con l'ironia. In un pezzo dell'album Mozart è arrabbiato con un certo Nyman per avergli rubato la musica e vuole mandargli gli avvocati...!

Nyman, che cosa le piace del comporre per il cinema?
Mi piace collaborare con i registi che ammiro e rispetto. Il progetto mi deve stimolare, creare dinamiche emozionali. Di solito, leggo la sceneggiatura, non vado sul set, e il film lo vedo finito. Con Peter Greenaway, invece, si parlava ancor prima che il film cominciasse a prendere forma.

Lavorerà ancora con lui, ora che vi siete rappacificati?
Abbiamo fatto pace, ma non lavorerò più insieme a lui. Ora ho in cantiere un mio documentario, che dovrebbe uscire a inizio 2009. Sto cercando di dare logica e sequenza ad immagini senza legami. Un po' come si fa quando si crea musica.