"Moglie o di figlia: in Italia non si va oltre questo, perché lo star system è al maschile. Qui, viceversa, sono  una prostituta in Concorso”. J'accuse firmato Jasmine Trinca, tra le protagoniste deL'Apollonide - Souvenirs de la maison close del francese Bertrand Bonello, che ci riporta in una casa chiusa a cavallo del XX secolo, con dodici prostitute asservite dalla maitresse e in balia dell'affetto o della violenza dei clienti.
Nel cast anche Hafsia Herzi (Cous cous), Noemie Lvovsky e il regista Xavier Beauvois, “è un film molto attuale, dove interpreto una ragazza che, per scelta e non per bisogno, si prostituisce per migliorare la propria vita”. D'altronde, il focus non è sulla prostituzione, piuttosto - spiega Bonello - “su un mondo chiuso alla realtà che rischia di cadere preda della finzione”. Che vede tutte le attrici - “Professioniste e non, per creare un mix di consistenza, mischiare le carte”, dice Bonello - desnude, con la significativa eccezione della Trinca: “Solo un caso - minimizza - per la mia Julie non erano previste scene di nudo nella sceneggiatura”.
Se gli uomini interpretano un ruolo minore “perché - continua Bonello - focalizzandomi sulle donne posso sottolinearne la schiavitù”, la condizione femminile e prezzolata riporta la Trinca (presto girerà in Francia Au Galop di Louis-Do de Lencquesaing, attore in L'Apollonide) in Italia: “Da noi c'è il Far West, e sarebbe meglio regolamentare la situazione: non è meglio una casa chiusa che la strada alla mercé dei papponi?”.