Marianne Faithfull infiamma la Berlinale. Entusiasmo e lunghi applausi con cui la stampa accoglie la sua performance in Irina Palm, lanciano il film di Sam Garbarski fra i supercandidati a un premio. La straordinaria metamorfosi della protagonista, dalla recente imperatrice d'Austria di Marie Antoinette a una nonna che finisce a lavorare in un sexyshop, la accreditano fin d'ora in pole position come migliore attrice. Alle spalle della sua drammatica scelta è la malattia del nipotino, che richiede un urgentissimo intervento in Australia: "Non mi interessava documentare gli squallidi ambienti del business del sesso - dice Garbarski - quanto raccontare il percorso di questa donna e l'amore che la spinge". Nonostante la durezza della storia, la regia segue la parabola della protagonista con estremo pudore: "Ho deliberatamente adottato una prospettiva rispettosa e delicata -  spiega ancora Garbarski -, proprio per rispecchiare l'atteggiamento e la buona fede, che guidano la protagonista nelle sue scelte". La vita della donna, inizialmente disoccupata, viene infatti completamente stravolta dalla malattia del nipotino. E' pur di non perderlo, che si imbatte nel Sexy World e accetta un degradante ruolo di hostess. In gergo, come le spiegano, significa però che dovrà anche soddisfare le richieste dei clienti: "Non mi considero conformista - dice l'attrice -, ma non credo che riuscirei mai ad arrivare a tanto. Eppure capisco la mia Maggie: l'amore per il nipote è per lei come quello di un figlio". Principalmente nota per la sua carriera musicale, la Faithfull non nega le enormi difficolta incontrate per il film: "Per calarmi nella parte ho dovuto prima resettare qualsiasi mia precedente esperienza. Alcune scene sono state particolarmente sgradevoli. Niente, però,
rispetto a quanto vivano nella realtà queste donne. Ho parlato con molte di loro e quelle che raccontano sono storie di vera disperazione". Ad avvicinarla al film, racconta Garbarski, è stata la sua partecipazione a Marie Antoinette di Sofia Coppola: "Ho letto un articolo su di lei mentre ero in aereo. Appena atterrato ho chiamato il mio produttore e il suo nome ha subito messo d'accordo tutti". Nel dramma del film, acquistato per l'Italia della Teodora, non manca però anche uno spiraglio di luce e speranza: "Fra le cose più belle e toccanti - conclude l'attrice - è l'amore fra il mio personaggio e il gestore del sex club, il fatto che sbocci nello squallore e nella disperazione, rappresenta simbolicamente la possibilità di continuare a sognare".