"Più avanti vado in questo lavoro, più crescono responsabilità e soddisfazioni. Questo film me ne ha regalate parecchie". Prova di maturità per Luca Argentero, che sempre sotto l'egida di Cattleya (quattro lungometraggi insieme) passa dalla commedia al dramma in Solo un padre, nuovo lavoro di Luca Lucini da venerdì 28 novembre in 200 sale distribuito dalla Warner. Tratto dal romanzo Le avventure semiserie di un ragazzo padre di Nick Earls - per molti l'Hornby australiano -, il film è incentrato sulla figura di Carlo (Argentero), un giovane e brillante dermatologo torinese che deve badare a Sofia - la figlia di pochi mesi - e fare i conti con un trauma doloroso del passato. Intorno a lui i premurosi genitori e un gruppo affiatato di amici, che lo coccolano senza però aiutarlo davvero. La situazione di Carlo è in uno stallo finchè non compare Camille (Diane Fleri), una ricercatrice francese che si è da poco trasferita a Torino. "La mia più grande preoccupazione - spiega Argentero - era la credibilità come padre. Non ho nipoti né cugini piccoli, e ho dovuto prepararmi a lungo per questo ruolo. Mentalmente per capire cosa significhi la paternità; e fisicamente dal momento che non avevo mai tenuto un bambino in braccio prima d'ora. Per fortuna Lucini aveva avuto un figlio da poco e mi ha aiutato moltissimo". Il regista de L'uomo perfetto conferma come alla base del progetto ci sia la sua personale esperienza: "Quando ho letto il romanzo di Earls era nato da poco mio figlio. C'erano cose che mi avevano toccato profondamente e mi era piaciuta la scelta di privilegiare dopo tante figure materne quella del padre, soprattutto in un'epoca in cui assistiamo a un rimescolamento di ruoli". Oltre ai ruoli, in Solo un padre, a scambiarsi di continuo sono i generi: "L'ambizione del film, - continua Lucini - era quella di trovare un equilibrio tra dramma e commedia". Alla domanda se il film abbia contribuito alla voglia di paternità del protagonista, l'ex inquilino del Grande Fratello risponde sicuro: "Ci sto lavorando su". In attesa di conoscerne i frutti, Argentero raccoglie quelli del vecchio lavoro: "E' stato un anno prolifico, grazie al rapporto di fiducia con Cattleya. Vedrò come risponderà il pubblico a questo e agli altri due film di prossima uscita (Il grande sogno e Diverso da chi?, ndr), nel frattempo mi riposo". Solo un padre promuove inoltre l'Ai.Bi. - l'Associazione Amici dei Bambini - di cui l'italo-francese Diane Fleri è testimonial: "L'incontro con l'Associazione è avvenuto in un momento particolare del mio percorso professionale e personale. Vorrei fare qualcosa di più per quest'iniziativa. Adottare spiritualmente una bambina potrebbe essere un buon inizio".