“Spesso mi dicevano: sono belli i tuoi film, fanno ridere, ma è bella anche la lacrima. Non mi veniva spontaneo, questa volta invece ho voluto far riflettere. Insomma ho accolto la richiesta: quella di emozionare”.  Alessandro Siani parla del suo nuovo lungometraggio Il giorno più bello del mondo, che ha presentato oggi ad Alice nella città e che uscirà nelle sale il 31 ottobre distribuito da Vision Distribution.

Non solo la novità delle “lacrime” dunque rispetto ai precedenti, ma anche quella della data di uscita, non più come d’abitudine sotto Natale in lizza con Zalone. “Quando esci nel periodo delle feste natalizie significa avere già 2-3 milioni in più- dice Siani-. E’ un rischio uscire in una data differente. E’ una nuova sfida come quando uscii con Il principe abusivo il giorno di San Valentino. Mi auguro di poter inaugurare una nuova data, quella del 31 ottobre appunto, nella quale possa funzionare il cinema italiano anche se siamo schiacciati da film come Joker e Maleficent”.

Questa volta Siani interpreta Arturo Meraviglia, un impresario di un piccolo teatro di avanspettacolo ormai in declino. Saranno due bambini, Rebecca e Gioele (Sara Ciocca e Leone Riva), dotati di poteri magici a risollevarlo dal vicinissimo tracollo. Nel cast anche Stefania Spampinato (“e’ stata un’esperienza molto formativa per me”, dice l’attrice di Grey’s Anatomy), Giovanni Esposito, Jun Ichikawa e Leigh Gill, che è lo stesso nano di Joker : “E’ sempre divertente fare il cattivo soprattutto quando c’è la commedia abbinata. La sfida è stata quella di parlare una lingua che non era la mia”.

“Ci sono vari argomenti in questo film - spiega Siani-. Per esempio c’è il riscatto e la tecnologia. Era arrivato per me il momento di iniziare a lavorare su una sceneggiatura in maniera blindata. Ho sempre lasciato molto spazio all’improvvisazione come quando racconto la favola di Biancaneve. E poi ci sono tante citazioni e questo perché c’era una sceneggiatura che lo permetteva”.

Nel film è molto importante il ruolo delle donne, che sono quelle che risolvono i momenti più action (“anche nella vita sono fondamentali”) e tanti effetti speciali: “I ragazzini ormai sono abituati a vedere le serie tv, quindi non gli cambia nulla vedere una forchetta che si sposta. E’ stata importante la mia appartenenza napoletana in questo tipo di film. Inoltre io ho sempre fatto favole sentimentali, ma qui ho voluto depistare me stesso e il pubblico verso un finale diverso, da film d’azione”.

E ancora: “Ci sono tantissimi effetti speciali. Non è stato un lavoro semplice, anzi, è stato parecchio infinito. Vi hanno lavorato persone davvero brave con grandi potenzialità”.

Infine, sul grande coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi che questa mattina hanno assistito alla proiezione: “I bambini riescono sempre a farsi prendere dalle storie che prendono l’anima. Si pensi a quello che stanno facendo adesso per l’ecologia con Greta Thunberg. Vanno però anche indirizzati e c’è bisogno di collaborazione”.