“Questo film parla del destino di diverse persone negli anni di una complessa crisi mondiale. Ma nasce anche dai miei ricordi di bambino, quando seguivo i miei genitori che lavoravano dietro le quinte del Teatro Lyceum di Shanghai. Fu un’esperienza fantastica vivere il passaggio continuo tra finzione e realtà. Molti anni più tardi, la lettura di La donna vestita di rugiada di Hong Ying, romanzo sul periodo di ‘isola solitaria’ di Shanghai, suscitò in me le stesse sensazioni”.

Per la prima volta in concorso a Venezia (l’unica volta in Laguna fu nel 2011 con Love and Bruises, ai Venice Days) il regista cinese Lou Ye presenta Lan Xin Da Ju Yuan (Saturday Fiction), noir e melodramma in bianco e nero ambientato nei primi giorni di dicembre 1941, nella Shanghai occupata dai giapponesi, terreno di una guerra di intelligence tra gli Alleati e le potenze dell’Asse.

La celebre attrice Jean Yu (Gong Li) ritorna a Shanghai, apparentemente per recitare nella piece teatrale Saturday Fiction, diretta dal suo ex amante. Ma qual è il suo vero scopo? Liberare l’ex marito prigioniero dei giapponesi? Carpire informazioni segrete per le forze alleate? Lavorare per il padre adottivo? O fuggire dalla guerra con il suo amato? Nel momento in cui intraprende la sua missione e diventa sempre più difficile distinguere gli amici dagli agenti sotto copertura, mentre tutto sembra sfuggire al controllo, Jean Yu inizia a chiedersi se rivelare ciò che ha scoperto sull’imminente attacco di Pearl Harbor.

Gong Li in Saturday Fiction

“Tutto si svolge in un’ambientazione caotica, un background pericoloso, che di lì a pochi giorni avrebbe visto la tragedia di Pearl Harbor”, spiega ancora Lou Ye, che aggiunge: “La prima settimana del dicembre 1941 cambiò la storia del mondo, sebbene le persone allora non lo sapessero. Inconsapevoli del loro futuro, vivevano la propria vita come sempre, calate nella routine quotidiana e inseguendo i propri obiettivi. Durante quel periodo, dentro e fuori dal teatro, sul palcoscenico e lontano dal palcoscenico, le persone si stavano lentamente avvicinando all’ignoto ‘sabato’ che avrebbe segnato il loro destino”.

Il regista Lou Ye - Credit Ying Films

Gong Li, già premiata a Venezia con la Coppa Volpi nel 1992 grazie a La storia di Qiu Ju di Zhang Yimou (che si aggiudicò il Leone d’Oro), racconta di aver trovato il personaggio di Jean Yu “molto sfidante già alla prima lettura del copione. Con il regista abbiamo cercato di sondare il suo mondo interiore, di scavare in profondità per capire le sfaccettature di una donna così misteriosa”.

Gong Li in Saturday Fiction

Interpretato, tra gli altri, anche da Mark Chao, Joe Odagiri, Pascal Greggory, Tom Wlaschiha e Huang Xiangli, Saturday Fiction è recitato in molteplici lingue: mandarino, inglese, giapponese, francese e tedesco. “Abbiamo avuto un grande supporto dal punto di vista linguistico, sia durante che dopo le riprese, trovando un equilibrio alla fine ma non è stato facile. Per ottenerlo servono grandi attori, disponibili ad un dialogo costante sul set. Ed è principalmente grazie a loro se siamo riusciti a trovare questo equilibrio”, dice ancora il regista, che dal punto di vista estetico ammette di aver “trovato ispirazione dai grandi noir americani e dai film della Nouvelle Vague francese”.

Saturday Fiction avrà la sua premiere mondiale questa sera a Venezia 76, mentre l’anteprima in Cina è già stata fissata per il prossimo 7 dicembre, in occasione del 78° anniversario dall’attacco di Pearl Harbor.