"Gisella mi chiamò e mi disse che Casamatta rischiava di chiudere, così io mi sono offerto di documentare la vita della casa. Mi sono ritrovato a raccontare la follia provocata dai ‘normali', volendo raccontare la follia dei matti”. Così il regista e sceneggiatore Enrico Pitzianti racconta la nascita di Roba da matti, il docu-film sulla residenza socio-assistenziale di Quartu Sant'Elena (Cagliari) che rischia di chiudere per mancanza di fondi e ingiunzione di sfratto dopo 17 anni di attività. In questa struttura speciale vivono otto persone con disagio mentale (sei donne e due uomini) cui è offerta la possibilità di una vita indipendente: Casamatta è un appartamento che accoglie persone con problemi di sanità mentale gestito da Asarp, un'associazione di parenti dei residenti. “Con le altre famiglie - dice il presidente Gisella Trincas - volevamo un luogo dove i nostri cari non fossero istituzionalizzati. Casamatta ha due regole fondamentali: le persone sono libere di uscire o andarsene quando vogliono e ha lo scopo di creare della relazioni umane".
Il film, prodotto e distribuito dallo stesso Pitzianti con EIA Film, è uscito prima in Sardegna con quasi 5000 spettatori e sarà nelle sale di Roma e Milano il 20 aprile. Baluardo del cinema indipendente, scartato al Festival del cinema di Venezia e a quello di Torino, a causa di un linguaggio troppo documentaristico, ha in realtà “degli snodi narrativi cinematografici - polemizza il regista - ed è strutturato come un film, non come un documentario. Ho scritto la storia e ho visto che al montaggio reggeva, la realtà ha superato l'immaginazione e i colpi di scena sono stati reali, ma questo non è bastato”. Se non altro il lavoro di Pitzianti è stato sufficiente a posticipare il trasloco a dicembre 2012. Un film di resistenza, quindi, presentato in un luogo di resistenza in nome della cultura, il Teatro Valle occupato di Roma, in cui le donne sono in prima fila nell'azione di “Cura”, nel senso di “prendersi cura” con lo scopo di ricreare e rigenerare. “Tutti pensano che chi vive questa condizione - spiega Trincas - debba avere un luogo deputato per essere curato in isolamento. Invece, bisogna tutelare la quotidianità”. Questa esperienza, come fa notare Michela Murgia, una di quelle donne che hanno portato un po' di Sardegna sul ‘continente', può essere replicata ovunque. “Roba da matti - continua la scrittrice - non è solo un documento di sostegno ad un'operazione sociale, è anche un prodotto artistico. Enrico è riuscito ad entrare in relazione con i personaggi/persone: ad un certo punto i protagonisti si rivolgono direttamente a lui e si confidano. La storia lo riconosce come narrazione in relazione. E questo dono e non si è visto solo qui, ma è il suo modo di stare al mondo con la telecamera. Al centro del suo film non ci sono le cure, ma le relazioni”. E infatti Enrico Pitzianti a Casamatta ci è rimasto per tre mesi instaurando un rapporto di fiducia con gli inquilini in cui il filtro della macchina da presa scompare, sconvolgendo i dettami cinematografici.
Nel film, la Sardegna viene fuori attraverso la solidarietà della comunità di Quartu Sant'Elena, una città all'avanguardia nella convivenza civile. “Abbiamo condiviso questo progetto - spiega il Sindaco Mauro Contini - sia dal punto di vista culturale che sociale. In un periodo in cui l'amministrazione pubblica taglia la cultura, la scelta della mia amministrazione è stata di investirci per promuovere un territorio e far vedere una realtà della Sardegna unica nel suo genere”.
Anche lo psichiatra Luigi Attenasio è dal parere che questo film rappresenti un mondo alla rovescia: “come Basaglia che aveva trasformato il manicomio, un orinatoio sociale (Duchamp), in un modello di libertà, democrazia e pace con la legge 180, così questo film fa diventare protagonisti quelli che sono sempre stati delle vittime”. Allo stesso modo in cui al Teatro Valle occupato succedono “cose da matti” e il cinema “vola sul nido del cuculo”. Casamatta è la prova che una vita normale per tutti, come recitava il titolo di un altro film “pazzesco”, Si può fare.