Palazzo Grassi vestito a festa per il Gucci Group Award 2007. Nella sfarzosa sala che ospita il premio, a dominare è il contrasto fra l'architettura settecentesca degli interni e l'arte contemporanea di Urs Fischer. Emblematico il titolo della sua opera che accoglie gli ospiti a partire dalle 19.00: ai piedi dell'imponente Jet Set Lady, vero e proprio albero di quadri alto più di dieci metri, è un trionfo di glamour. La più fotografata è un'elegantissima Michelle Yeoh. In giuria con Danny Houston, Stefano Tonchi e Francesco Vezzoli, la malese de La tigre e il dragone strega tutti con sobrietà e stile. Per lei un oro integrale griffato Gucci, dalla pochette minimale che porta al braccio al charleston a frange e i sandali con avveniristica rivisitazione della zeppa anni '70. Pioggia di flash anche per la nutrita rappresentanza di modelle, che sfilano in sala tra volti noti di moda e mondanità. Il via vai di camerieri in livrea si arresta di colpo all'arrivo di Marco Muller. In smoking classico, il direttore della Mostra apre la cerimonia con la presentazione in inglese dei nominati al premio. Ciascuno preceduto da un breve spezzone del suo film, vengono annunciati il coreano Lee Chang-Dong di Secret Sunshine, il polacco Piotr Uklanski, lo scorso anno al festival con lo spaghetti western Summerlove, l'olandese Anton Corbijn di Control e la giornalista Bhavna Talwar. A spuntarla su tutti è alla fine Julian Schnabel: il regista e sperimentalissimo visual artist, riceve il Gucci Award 2007 per lo straziante Le scaphandre et le papillon, da poco premiato a Cannes per la regia. "Muller è un grande uomo e questo è un grande festival - ringrazia, ricevendo il riconoscimento dalle mani di Michelle Yeoh -. Mi sarebbe molto piaciuto portare qui il film, ma mi sono rifatto, portando almeno Lou Reed's Berlin". In occhiali da sole gialli e giacca blu su eccentrica tuta celeste che sembra un pigiama, Schnabel strega poi la platea, leggendo un passo di Tarkovski e concedendosi ai flash dei fotografi. Poi tutti a prendere le lance, con cui l'organizzazione ha assicurato il trasporto degli ospiti al Lido. C'è il presenzialista Principe Giovannelli, mattatore mondano che non manca un appuntamento, e per il cinema la graditissima presenza di Philip Groning. Il regista del film-fenomeno Il grande silenzio, spicca per semplicità e fluente italiano, con cui intrattiene Schnabel sul molo, fra gli ultimi bicchieri che i camerieri offrono all'imbarco degli ospiti.