AL CERN di Ginevra, diecimila scienziati di tutto il mondo collaborano intorno alla più grande macchina mai costruita dall’uomo alla ricerca di ciò che ha dato origine al nostro universo – un milionesimo di secondo dopo il Big Bang. Dopo l’exploit nella preventivata due giorni in sala (21 e 22 novembre), Il senso della bellezza – Arte e scienza al Cern di Valerio Jalongo.

Il documentario verrà programmato ancora al Multisala Barberini di Roma, per tre giorni e con i seguenti orari: 24 novembre ore 15.30 – 17.00 – 18.30 – 20.00; 25 novembre ore 19.45, a seguire dibattito in sala con il regista e Carlo Dionisi, ricercatore INFN; 26 novembre ore 19.45, a seguire dibattito in sala con il regista e Anna di Ciaccio direttrice della sezione INFN di Roma Tor Vergata.

Le proiezioni in tutta Italia del 21 e 22 novembre erano state introdotte da ventuno fisici, che così Jalongo ha ringraziato: “Una delle frasi di Alvarez Gaumé che mi piacciono di più nel film, è quando dice di sperare che la natura mostri la sua “remarkable imagination”, e che vada oltre tutto quello che abbiamo pensato. Ci sono stati momenti emozionanti per me in questi due giorni: dopo 5 anni di oscuro lavoro, Il senso della bellezza ha trovato un suo pubblico, grazie al lavoro della “squadra” a cui è indirizzata questa mail.

Ancora meno potevo immaginare che il film diventasse campione di incassi: per due giorni di fila siamo stati il maggior incasso per copia e il terzo film in assoluto per numero di presenze (nonostante le distribuzioni forti nella seconda giornata ci abbiano sottratto alcune sale e qualche spettacolo).

Ma davvero tutto quello che sta succedendo va oltre ogni "remarkable imagination”. Non immaginavo lo slancio con cui i fisici hanno fatto proprio il film e l’hanno presentato nelle sale.

La misura del piccolo miracolo che abbiamo realizzato insieme me l’hanno dato gli esercenti con cui ho parlato - quelli che hanno dovuto spostare dalla sala piccola alla sala più grande le proiezioni-incontro (addirittura ieri all’Anteo eravamo in contemporanea in due sale… tipo Avatar o un film di Spielberg…) e quelli che mi hanno detto stupiti che non avevano mai visto tanti giovani tutti insieme in una proiezione. Ieri a Bologna con Sergio Bertolucci è stato - posso dire? -  quasi commovente vederli così curiosi e assetati durante e dopo il film. A voi magari sembra normale, molti di voi insegnano all’università: ma se entrate in qualsiasi cinema di città, i giovani sono ormai una fauna in via di estinzione.

L’altra sera al Quattro Fontane, Marcella Diemoz diceva che questo paese ha bisogno di maggiori occasioni di discussione e confronto sulla scienza: vorrei continuare insieme su questo percorso: ci stanno chiamando cinema e scuole da tutta Italia! Spero ci sia presto modo di conoscervi tutti di persona e ringraziarvi”.