Sul campo bianco opaco e scivoloso del Palaghiaccio di Pinerolo, in provincia di Torino, va in scena uno spettacolo insolito: una troupe cinematografica sta girando le ultime scene di un film, La mossa del pinguino.
E fatto ancora più strano è che a dirigere il gruppo di infreddoliti attori c'è Claudio Amendola, volto amatissimo dal pubblico italiano che per il suo debutto alla regia ha scelto di parlare di sport, dribblando la più ovvia soluzione calcistica preferendogli uno sport povero e poco noto: il curling.
“Il curling è chiaramente un pretesto” racconta Amendola “per raccontare la storia di un gruppo di amici che cercano un riscatto, una piccola rivincita di fronte alle proprie fatiche quotidiane. L'ho scelto perché ben rappresenta quello che significa per me sport: gioia e fatica; lo sport può farti arrivare a sudare e, forse, a dimagrire... Non deve c'entrare nulla, con fama e denaro”.
2005: Bruno e Salvatore (Edoardo Leo e Ricky Memphis) lavorano come impiegati per un'impresa di pulizie e scoprono per caso di essere portati per il curling, un fino ad allora semisconosciuto gioco che sarà disciplina olimpica alle imminenti Olimpiadi Invernali torinesi.
Decidono quindi di mettere insieme una rappresentativa - “del Lazio, mai laziale” come ci tiene a precisare il giallorossissimo Amendola - insieme ad Ottavio e Neno (Ennio Fantastichini ed Antonello Fassari), sostenuta dalla moglie e dal figlio di Bruno (Francesca Inaudi e Damiano De Laurentiis).
“Il film è una commedia” spiega il regista “che affronta però tanti temi seri come quello del lavoro, della crisi dei valori, del rispetto e l'amore, oggi purtroppo un po' passati di moda, nei confronti dei propri padri e la valenza salvifica dello sport”.
Una passione che spinge Leo e Amendola, come milioni di altre persone, a svegliarsi alle 6 del mattino ed andare a correre o a trovarsi con altri amici alle 11 di sera di febbraio per giocare a calcetto “per essere guardati” commenta Edoardo Leo “come dei matti e non capiti del tutto dalle nostre mogli e compagne... Questo film è anche per loro: non abbiamo l'amante, andiamo solo a giocare!”
Sul titolo del film, La mossa del pinguino, massimo riserbo: “Non possiamo spiegare cosa significhi” ride Amendola “se non dire che è un gioco tra Bruno e il figlio Yuri che si capirà vedendo il film... Non cercate sul regolamento del curling, tanto non c'è!”
Tutto il cast presente all'incontro loda il neo-regista per la naturale capacità di guidare gli attori e di “avere una cura e un'attenzione eccezionale nei confronti di tutti”, come riferisce Francesca Inaudi.
Il film è stato girato a Roma e si concluderà con le riprese di questi giorni nel Palaghiaccio e nella cittadina di Pinerolo (grazie al sostegno di Film Commission Torino Piemonte); la produzione è del gruppo De Angelis e il film sarà distribuito da Videa.
L'uscita nelle sale è prevista per febbraio 2014, in concomitanza con le prossime Olimpiadi Invernali russe.