“Ci siamo concentrati sulla storia non raccontata di un personaggio molto raccontato. Non il leone, ma i problemi affrontati, ovvero i problemi a comprendere quale fosse il suo problema. Non è stato facile, Ibrahomovic è un personaggio grosso e impegnativo”. Così il regista Jens Sjögren presenta Zlatan, il film dedicato alla gioventù del calciatore Ibrahimovic, interpretato da Dominic Bajraktari Andersson (11-13 anni) e Granit Rushiti (17-23 anni).

In cartellone alla XVI Festa del Cinema di Roma e dal prossimo 11 novembre in sala con Universal e Lucky Red, racconta la storia di crescita e trasformazione di un uomo che è partito dai sobborghi di Malmo fino ad arrivare al successo. Il calcio è stato la liberazione di Zlatan Ibrahimovic da un ambiente difficile: il suo notevole talento e la fiducia in se stesso lo hanno catapultato contro ogni probabilità ai vertici del calcio internazionale, portandolo a giocare in squadre quali l’Ajax Amsterdam, la Juventus, l’Inter, il Milan, il Barcellona, il Paris Saint-Germain e il Manchester United.

“Nessuno ama calcio come lui”, continua il regista, che rifiuta l’abituale arco narrativo di progetti analoghi: “E’ costante, non cambia, ma affronta le sfide, il rapporto con la madre, il padre, il mondo. Non è un film su un giocatore calcio, ma su un ragazzino che cresce: speriamo si percepisca questo tocco universale, non il focus sul campo, ma il racconto di formazione”.

Il film è scritto da Jakob Beckman e David Lagercrantz, e tratto dell'autobiografia Io, Ibra edita da Rizzoli che Lagercrantz ha scritto insieme allo stesso Ibrahimovic: “Il processo di adattamento è stato lungo, ma Zlatan non ha interferito: ci ha detto ‘fate il film che volete fare’”, dichiara Jakob Beckman.

“Anche io ho lottato, ma in modo diverso da lui”, confessa Granit Rushiti: “Come Ibra sono anche io un calciatore di talento, ma mi sono infortunato due volte al ginocchio, e non so se potrò continuare a giocare. Forse il mio destino era questa storia: non sapevo nulla del cinema, non ho preso sul serio la proposta del casting, finché non mi sono infortunato. Zlatan se deve dire una cosa, te la dice in faccia: è un tipo di persona che mi piace”.

Il regista rivela come “per Zlatan l'ingiunzione dei genitori dei compagni di squadra affinché il Malmoe lo escludesse è stata la svolta della sua vita”, il produttore Mattias Nohrborg conclude: “In Svezia nemmeno Ingmar Bergman è famoso come Zlatan Ibrahimovic”.