Perchè Lou Reed? "Perché mi piace. Mi piacciono i suoi ricci". Così l'artista-regista Julian Schnabel spiega perché ha dedicato a Lou Reed Berlin, presentato nella sezione Orizzonti DOC. Del ventennale amico e compatriota Lou Reed, Schnabel filma l'esecuzione dal vivo dell'album Berlin, composto nel 1973, affossato dal flop commerciale e resuscitato nel 2006. Il rockumentary riprende il primo dei cinque concerti alla St. Ann's Warehouse di New York  nei quali lo scorso anno per la prima volta Lou Reed ha cantato live le canzoni del concept album. Vincitore del premio per la regia quest'anno a Cannes con Le Scaphandre et le papillon, Schnabel era stato chiamato da Reed per curare l'allestimento scenico dei concerti: al posto del compenso, ha chiesto e ottenuto di poter riprendere le esibizioni dal vivo. D'altra parte, il leader dei velvet Underground era già finito 20 anni fa nel libro CVJ: Nicknames of Maitre D's and Other Excerpts from Life, in cui Schnabel fondeva "elementi della mia e della sua vita". Il risultato è "non il film di un concerto, ma un'opera in cui Reed canta e suona, diventando il narratore della sua vita". Affiancato sul palco di St.Ann dalla band, più due vocalist, un quartetto di fiati, un terzetto d'archi e il Brooklyn Youth Chorus, sullo sfondo scenografico con stampe cinesi e immagini fluttuanti realizzato da Schnabel, Lou Reed è ripreso con la consueta t-shirt rossa. Le sequenze del concerto sono inframmezzate da due corti: Caroline, girato dalla 23enne figlia di Schnabel Lola, protagonista Emmanuelle Seigner, e Floating Forniture. Al Lido in camicia scozzese - quasi un cliché per lui - e crema solare, Schnabel confessa una premura: "Si vede che voglio bene a Lou? Era ciò che volevo emergesse più di ogni altra cosa...".