Attore, parodista, conduttore televisivo, reporter, campione di bocce. Personalità sfaccettata quella di Walter Chiari, uomo dalle molte facce, artista dalle mille doti. Vita complicata e sfuggente come un'enigma. Che ora, sedicianni dopo la sua morte, verrà forse risolto. Meglio esser Chiari è il titolo del documentario che il figlio Simone ha girato in memoria del padre. 50 minuti d'incontri, chiacchierate, corse in auto, canzoni: "Voglio parlare di lui, con chi gli ha voluto bene - dichiara il regista - Vado a trovare gli amici di papà, quelli che hanno condiviso con lui qualcosa di importante, per farmi raccontare il massimo di verità con il minimo dei luoghi comuni". Un viaggio a bordo del maggiolino di famiglia che parte della Sardegna e attraversa l'Italia. Tappa dopo tappa, per svelare pubblico e privato di Chiari: dal seduttore tratteggiato da Iva Zanicchi, al milanista testimoniato dall'ex giocatore Gianni Rivera, fino al professionista ricordato con affetto in casa Vianello, da Raimondo e Sandra. Il film sarà proiettato domenica 27 gennaio (ore 15) alla Spazio Oberdan di Milano nell'ambito del festival "Il Cinema Italiano visto da Milano" a cura di Fondazione Cineteca Italiana. Sarà inoltre trasmesso il 23 gennaio (ore 18,10) su Sky Cinema Classics, primo di una serie di documentari esclusivi che la tv satellitare dedicherà all'arte e al genio dei grandi protagonisti del cinema nostrano: da Nino Manfredi a Mario Monicelli, da Mario Bava ad Anna Magnani.