"Speriamo sia il primo di tanti balli insieme". Con un'azzeccata metafora Cecilia Valmarana nel frequentatissimo spazio FilmItalia di Cannes commenta l'inedito matrimonio tra la "sua" Raicinema e la Colorado Film di Maurizio Totti. Da questa unione nascerà il nuovo film di Gabriele Salvatores, nuovamente alle prese con un libro di Niccolò Ammaniti. Dopo il successo di Io non ho paura, si è innamorato dell'ultima opera dell'autore, Come Dio comanda, favorito per il premio Strega. "E' un po' che giochiamo metaforicamente a ping pong. Ero andato in Australia per promuovere Io non ho paura e mi ero portato il suo nuovo libro. Ho subito capito che, come diceva Michelangelo, nel marmo c'era già la forma. Un thriller, una storia talmente forte che piacerà anche se io non sono bravo".
"Abbiamo smesso di chiacchierare durante il viaggio per leggere - spiega il produttore e sodale Maurizio Totti -. Qui, per fare un film, c'era più da lavorare, ma l'arrivo della prima sceneggiatura ha portato una felicità sconvolgente. C'è ottimismo, direi anzi euforia". Il progetto, che si girerà in nord Italia "tra fiumi, centri commerciali e statali", partirà a fine 2007 e avrà un budget attorno ai 4 milioni di euro: "Sarebbe bello portarlo qui a Cannes - dice il regista - ma i tempi sono stretti". Al centro della storia è di nuovo il rapporto tra un padre e un figlio: "Mi affascina questa storia di un lupo e un suo cucciolo, di un padre politicamente scorretto e un figlio che lo protegge. Lui è una persona terribile ma allo stesso tempo con il figlio ha un rapporto di calore, sincerità, protezione. Cosa che tanti genitori progressisti e illuminati non hanno".
Se letteratura e cinema vivono una luna di miele, Salvatores ne è il testimone: "E' vero, e credo sia un bene per entrambi. Gli autori contemporanei, d'altronde, hanno spesso un ritmo, un linguaggio, un montaggio cinematografico". Tanta la carne al fuoco: "Siamo qui a Cannes, proprio sul mare, anche per far salpare questa benedetta nave". Si riferisce, il regista, al "Master e Commander dei poveracci" che ha in mente da tempo. "Abbiamo portato uno script di Un solo mondo qui al mercato. Proviamo qualcosa che mai è riuscito qui in Italia: coinvolgere gli americani su una nostra idea e non il contrario. Insomma mantenere il nostro progetto con i loro soldi!". Affidandosi a un cast internazionale, il film racconterà l'ultimo difficilissimo viaggio di una nave. Un'imbarcazione fantasma, metafora delle terribili conseguenze dell'evoluzione globalizzata del mondo. In attesa de Le regole dell'amore, altro progetto in alto mare.