Il prossimo film di Gabriele Salvatores sarà una storia d'amore e avventura, ambientata a bordo di una nave mercantile adibita al trasporto dei prodotti di scarto dell'Occidente ricco.  "Mi piace pensarlo come un Master & Commander dei derelitti - ha detto il regista premio Oscar per Mediterraneo al Courmayeur Noir in Fest - . Vorrei trasformare in eroi queste persone, condannate dalla vita a un lavoro sporco a miglia e miglia dalla civiltà". Il film, dal titolo provvisorio Mare aperto, si avvarrà di una produzione ad alto budget e sarà girato in inglese a partire dal prossimo agosto. La storia, prevalentemente ambientata a bordo dei mercantili, prevede alcune riprese anche in Irlanda e India e il coinvolgimento di partner internazionali. La sceneggiatura, a cui Salvatores sta lavorando insieme ad Umberto Contanello, dovrebbe essere ultimata entro il mese di gennaio. In base a un precedente accordo, è probabile che a curare la distribuzione italiana del film sia la Medusa.
Salvatores tornerà poi a puntare alto con La scala di Dioniso, thriller ispirato all'omonimo romanzo di Luca Di Fulvio, che entrerà in produzione nel 2007. Anche in questo caso si tratta di una megaproduzione ad alto budget in lingua inglese. Per il cast, lo stesso Di Fulvio aveva in un primo momento fatto i nomi di Gary Oldman, Anthony Hopkins e Edward Norton.  Salvatores non conferma, ma ribadisce l'entità del progetto: "Sarà un film di fantascienza ambientato nel passato, per il quale dovremo ricostruire un'intera città, in maniera ancora più fastosa di quanto già fatto in Nirvana. Siamo ancora indecisi se assomiglierà più alla Gotham City di Tim Burton o alla Venezia del Casanova felliniano".  Al centro della storia è nel romanzo la caccia a un serial killer, che si scatena a partire dalla notte di Capodanno del 1899. "Ad affascinarmi - dice Salvatores - sono state la grande visionarietà e la dimensione alterata del libro. Due componenti che mi consentiranno di tornare a spaziare con la fantasia".
Ulteriore elemento di sfida, prosegue il regista, è poi l'estrema violenza del film: "E' una storia molto dura e con tanto sangue. So che sarà difficilissimo portarla sullo schermo, ma proprio per questo mi piace l'idea di misurarmici. Voglio scoprire se l'orrore è davvero più grande e catartico quando è soltanto suggerito, piuttosto che quando viene mostrato integralmente".  Tra le righe della storia, di cui è protagonista un investigatore eroinomane sulle tracce di un assassino che semina il terrore in una periferia degradata, emerge anche il tema della paternità: "E' uno degli elementi che vorrei sviluppare di più - dice Salvatores -. Nel romanzo è forse tra i più nascosti, ma in qualche modo coinvolge trasversalmente tutti i personaggi".
Mentre Di Fulvio, autore anche de L'impagliatore è impegnato nell'adattamento, Salvatores sta lavorando a una serie televisiva di 6 puntate da un'ora e mezza ciascuna. La protagonista femminile è Angela Baraldi, la stessa di Quo Vadis, Baby? e del film, dice Salvatores, la storia riprenderà anche altri elementi. "Per il momento - spiega Totti - si tratta di un progetto indipendente. Diverse emittenti hanno però già manifestato il loro interesse e non è escluso che possa prendere la forma di un seguito televisivo di Quo Vadis, Baby?".